Tu sei qui: CronacaPositano, tubature che perdono, serbatoi chiusi e turisti in fuga: la città senz'acqua
Inserito da (Admin), sabato 5 luglio 2025 16:04:00
di Massimiliano D'Uva
Positano si risveglia nel cuore dell’estate con un'amara sorpresa: rubinetti a secco, serbatoi chiusi e turisti che lasciano la città in cerca di servizi essenziali a Sorrento. La comunicazione ufficiale è arrivata da Ausino S.p.A., la società che gestisce il servizio idrico integrato, con una nota protocollata il 4 luglio 2025: l'erogazione dell'acqua sarà sospesa per tre notti consecutive, dal 4 al 7 luglio, per "recuperare il minimo volume di accumulo" nei serbatoi comunali.
Ma mentre l'annuncio dell'emergenza idrica viene diffuso sui canali istituzionali con toni che invitano al "consumo responsabile", le immagini che arrivano da varie zone di Positano raccontano un'altra verità. Perdite visibili, tubazioni arrugginite e rattoppate alla meglio, acqua che si disperde a fiotti lungo le mura di contenimento e nei vicoli della città verticale. Una situazione che ha suscitato indignazione e rabbia tra i cittadini.
Una foto d’epoca del VEP (acronimo di Volontario Ecologico Positanese), diventata virale in queste ore, mostra un abitante di Positano protestare già decenni fa con un cartello che denunciava "la super stangata per i cittadini che non hanno consumato e sprecato l'acqua". A distanza di anni, sembra cambiato poco.
Tra i più attivi nel denunciare il paradosso idrico, Vito Marino, cittadino positanese, ha diffuso un video e un appello che invita alla responsabilità collettiva:
"Ogni casa dovrebbe avere una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana. Dove non può arrivare la legge, possiamo arrivare noi, con gesti concreti e solidali. Famiglie con più spazio potrebbero aiutare chi ne ha meno. Serve una rete civica, incentivi e linee guida semplici."
Nel frattempo, l'acqua continua a scorrere inutilizzata nelle perdite, mentre alberghi, ristoranti e famiglie fanno i conti con l’impossibilità di garantire i servizi minimi.
Sorge spontanea una domanda: se le sorgenti non mancano, se i serbatoi esistono, e se le perdite sono visibili a occhio nudo, perché non si è intervenuti prima? Perché si scarica sui cittadini e sugli operatori turistici il peso di una gestione che, a guardare le immagini, "fa acqua da tutte le parti"?
Il rischio, ora, è duplice: perdere la fiducia dei residenti e compromettere l'immagine turistica di uno dei borghi più iconici della Costiera Amalfitana.
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