CronacaTraffico di droga e cellulari nel carcere di Poggioreale: arrestato il garante dei detenuti comunale Pietro Ioia

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Traffico di droga e cellulari nel carcere di Poggioreale: arrestato il garante dei detenuti comunale Pietro Ioia

Ioia si sarebbe avvalso del suo ruolo, che gli consentiva libero accesso all’interno delle carceri, per introdurre, previo compenso, dispositivi di telefonia mobile e sostanza stupefacente

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 18 ottobre 2022 10:00:15

All'interno del carcere di Poggioreale aveva preso vita un traffico di droga e cellulari che è stato scoperto dai carabinieri. Sono 8 le persone finite in manette, tra queste anche il garante comunale dei detenuti Pietro Ioia.

I Carabinieri di Castello di Cisterna, coordinati dalla Procura di Napoli, hanno dato esecuzione a un'Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, a carico di 8 soggetti (destinatari 6 della misura in carcere e 2 di quella agli arresti domiciliari) ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata all'accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e corruzione.

L'attività investigativa, svolta dal giugno 2021 al gennaio 2022, ha consentito di delineare l'esistenza di un'associazione per delinquere, radicata nel capoluogo partenopeo, con l'introduzione illegale di telefoni cellulari e sostanze stupefacenti all'interno della Casa Circondariale di Napoli - Poggioreale. Tra i partecipanti al sodalizio, oltre ad alcuni detenuti dell'istituto penitenziario, figura come detto anche Pietro Ioia, Garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale del Comune di Napoli, tuttora in carica.

Ioia si sarebbe avvalso del suo ruolo, che gli consentiva libero accesso all'interno delle carceri, per introdurre, previo compenso, dispositivi di telefonia mobile e sostanza stupefacente. In particolare, il funzionamento dell'organizzazione criminale prevedeva che la compagna di uno dei promotori, per il tramite del Garante, facesse recapitare ai detenuti, partecipi dell'associazione, apparati di telefonia mobile e sostanza stupefacente di vario genere che, di conseguenza, venivano venduti alle altre persone recluse, creando un vero e proprio commercio illegale.Ioia, secondo gli inquirenti, avrebbe approfittato dei colloqui mirati a verificare le condizioni in cui versavano i detenuti, per effettuare le consegne che gli erano state richieste. Il denaro veniva poi versato su alcune carte ricaricabili in uso a una donna e poi diviso con gli altri sodali dell'organizzazione. Le indagini hanno evidenziato l'esistenza di un dilagante fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti (hashish e cocaina), del valore economico di diverse migliaia di euro, all'interno dell'istituto penitenziario.

La Direzione del Carcere di Poggioreale e la Polizia penitenziaria hanno prestato la loro collaborazione alle indagini nella fase di osservazione dei colloqui.

"Bisogna andare in fondo alla vicenda e chiarire tutte le posizioni e le responsabilità. Se le accuse dovessero essere confermate sarebbe qualcosa di gravissimo. Da tempo chiediamo la rimozione di Ioia dal ruolo di garante, nomina che gli è stata data dalla precedente amministrazione e che avevamo chiesto di non confermare. 2 anni fa con il segretario generale del sindacato della Polizia Penitenziaria S.PP. Aldo Di Giacomo denunciammo che c'era un conflitto di interessi nello svolgere quella funzione visto che il fratello dello stesso Ioia era detenuto da diversi mesi presso l'istituto penitenziario di Poggioreale. Avevamo mostrato a più riprese le nostre perplessità sulla nomina di Ioia dato i sui trascorsi da narcotrafficante e il non aver mai dimostrato esplicitamente il ripudio per quella vecchia vita. Frequentemente questo soggetto denigrava pubblicamente chi si batteva per le regole e il rispetto della legge. Se la città è assediata dai criminali è anche perché alcune istituzioni e determinati politici troppo spesso sono stati tiepidi o complici con questi mondi. Più volte dell'attuale garante detenuti comunale ne abbiamo chiesto le dimissioni, sia per aver difeso e giustificato pubblicamente il sistema criminale, ma soprattutto per la sua gestione che a nostro avviso da sempre ha tentato di destabilizzare il sistema carcerario infangando chi opera al suo interno. E dire che per anni questo personaggio derideva pubblicamente le mie battaglie contro l'illegalità come quella contro i parcheggiatori abusivi, dimostrando così, in realtà, da che parte egli stesse", ha commentato così il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

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