Tu sei qui: CronacaTraffico di rifiuti tossici nel Vallo di Diano, Cirielli (FdI) presenta interrogazione per tutelare Riserva Naturale Foce Sele–Tanagro
Inserito da (Maria Abate), mercoledì 14 aprile 2021 11:06:18
Due giorni fa, alle prime luci dell'alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Potenza su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 7 persone (una in carcere, cinque agli arresti domiciliari ed una sottoposta all'obbligo di dimora), tutte ritenute responsabili di traffico organizzato di rifiuti e inquinamento ambientale.
Come si legge nel comunicato della Procura, in carcere è finito Luigi Cardiello, già oggetto di numerose indagini in materia ambientale condotte dalle Procure di Napoli e Santa Maria Capua Vetere tra gli anni '90 e l'inizio degli anni 2000, che gli avevano valso il soprannome di "Re Mida" dei rifiuti (operazioni Re Mida e Cassiopea). Le attività d'indagine coordinate dalla DDA e condotte dal Nucleo Investigativo di Salerno e dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, diretta dal Capitano Paolo Cristinziano, costituiscono un autonomo filone dell'inchiesta denominata "Febbre dell'oro nero" relativa ad un vasto contrabbando di idrocarburi, nel corso delle cui captazioni è emerso in forma assolutamente chiara l'impegno di Raffaele Diana, già coimputato assieme a Cardiello nelle indagini, di agevolare l'ex compagno d'affari nella ricerca di nuovi siti di illecito stoccaggio e sversamento di rifiuti pericolosi, frutto di lavorazione industriale.
Nell'ottobre 2019 sono stati intercettati e sequestrati 18mila litri di solventi chimici pronti allo sversamento ad Atena Lucana. La pericolosità di tali rifiuti era ben nota agli indagati, uno dei quali, addirittura, se ne lamentava al telefono con i propri complici facendo riferimento al fatto che il liquido trasportato aveva corroso la vernice del proprio veicolo. Le successive operazioni di scavo, campionatura ed analisi, svolte assieme all'ARPAC, hanno permesso di certificare come il terreno fosse stato avvelenato da precedenti sversamenti. Situazione già ben evidente dalle fotografie aeree eseguite con droni, le quali palesavano nei terreni oggetto di sversamento chiazze colorate che hanno poi guidato con successo le operazioni dell'ARPAC, i cui esami hanno evidenziato la presenza di rifiuti speciali pericolosi rientranti nella categoria "HP 14 Ecotossico".
Il territorio interessato è qualificato area naturale protetta, essendo parte della Riserva Naturale Foce Sele - Tanagro. L'operazione delle Forze dell'Ordine ha impedito che l'organizzazione allargasse il proprio raggio d'azione ad altri siti, in parte già individuati nel Comune di Tursi (Matera) e in parte oggetto di una pianificata espansione ancora a livello embrionale nella provincia di Foggia.
«Un plauso alle Forze dell'Ordine, alla Direzione Distrettuale Antimafia e alla Magistratura per l'importante operazione contro il traffico e lo sversamento illecito di rifiuti tossici nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno. È stata evitata un'altra Terra dei Fuochi in Campania». Lo dichiara, in una nota, il Questore della Camera e deputato salernitano di Fratelli d'Italia Edmondo Cirielli.
«Bisogna continuare a mantenere alta l'attenzione sugli intrecci pericolosi tra la criminalità organizzata e alcuni segmenti economici del territorio. Presenterò, nel merito, un'interrogazione parlamentare ai ministri Roberto Cingolani e Luciana Lamorgese per sapere se sono a conoscenza dei gravi episodi di inquinamento ambientale accertati dalle Forze dell'Ordine e quali provvedimenti urgenti intendono adottare per salvaguardare maggiormente l'incolumità dei cittadini che abitano nell'area del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni», ha assicurato.
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