Tu sei qui: Cronaca«Ditemi chi ha il ciclo o vi tirò giù gli slip», espulsa titolare market a Pescara
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 29 aprile 2022 11:02:47
"Voglio il nome e cognome di chi oggi ha il ciclo mestruale, ok? sennò gli calo le mutande io". La minaccia arriva dalla titolare di un noto supermercato Conad di Pescara in un messaggio vocale inviato ai capi reparto. Così si apre la caccia alla dipendente "colpevole" di aver gettato fuori dal cestino del bagno un assorbente usato.
Dalla violenza verbale si era passati a quella fisica e in seguito al rifiuto opposto dalle lavoratrici alle richieste dei capi reparto, questi ultimi avevano controllato singolarmente le donne in servizio.
A denunciare l'episodio, che risale al 14 aprile scorso, è Filcams Cgil del territorio.
"Un gesto gravissimo e ignobile, una violenza inaudita da una donna verso delle donne - affermano Davide Urbano e Lucio Cipollini, responsabili della Filcams Cgil di Pescara. "Saremo al fianco delle lavoratrici coinvolte per sostenerle in questo momento così difficile. Chiediamo alle lavoratrici e ai lavoratori che sono a conoscenza dei fatti o che sono state vittime di queste vessazioni di contattarci e di dare forza alla nostra denuncia".
Antonio Di Ferdinando, Amministratore Delegato della Cooperativa Conad Adriatico, ha dichiarato: "Non possiamo accettare un comportamento come quello che, purtroppo, abbiamo potuto accertare nei confronti delle collaboratrici del punto vendita di Via del Circuito a Pescara. Di conseguenza abbiamo deciso di procedere, come previsto dal nostro regolamento, alla risoluzione del contratto di affitto d'azienda. Daremo in ogni caso continuità alle attività del punto vendita garantendo il servizio ai clienti e il lavoro ai collaboratori".
La Filcams Cgil del territorio, dal canto suo, "esprime grande soddisfazione per la decisione di Conad, di recedere dai rapporti commerciali con chi si è reso responsabile del grave e ignobile atto compiuto nel punto vendita di Pescara. Ora chiediamo che le lavoratrici e i lavoratori di quel punto vendita siano tutelati e che possano finalmente avere un posto di lavoro in cui vengano rispettate le norme e la dignità delle persone. Oggi assistiamo alla vittoria delle lavoratrici che hanno scelto di non sottomettersi ai soprusi. Senza la loro denuncia questo risultato non sarebbe stato possibile. Questa vittoria insegna che non bisogna mai abbassare la testa e che il muro di omertà, che spesso si crea nei posti di lavoro, si può abbattere".
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