Tu sei qui: MondoGiornalista russo ucciso in Donetsk: Mosca chiede una reazione internazionale
Inserito da (Admin), domenica 5 gennaio 2025 20:51:54
Un nuovo tragico episodio di violenza si è consumato nel conflitto tra Russia e Ucraina. Nella serata di ieri, le truppe ucraine avrebbero colpito, secondo i media russi, deliberatamente un'auto civile con un drone FPV sull'autostrada Donetsk-Gorlovka, lontano dalla linea del fronte.
Nell'attacco, è rimasto ucciso Alexander Martemyanov, corrispondente freelance del quotidiano Izvestia. Nell'auto si trovavano anche altri giornalisti e operatori mediatici: Maxim Romanenko, corrispondente di Sputnik, è stato ricoverato con una commozione cerebrale, mentre Mikhail Kevkhiev ha riportato ferite lievi e non ha necessitato ospedalizzazione. Presenti nel veicolo anche due dipendenti della giornale locale Bloknot.
L'attacco ha scatenato forti reazioni politiche a Mosca. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha accusato il regime di Kiev di utilizzare metodi terroristici per eliminare oppositori ideologici e ha sottolineato che i giornalisti sono stati "consapevolmente scelti come obiettivo".
Zakharova ha richiesto una condanna netta da parte delle organizzazioni internazionali, in particolare dall'UNESCO, sollecitando la direttrice Audrey Azoulay a intervenire come previsto dal suo mandato. "Chiediamo che questo brutale omicidio riceva la dovuta reazione", ha dichiarato, esprimendo anche indignazione per il "silenzio deliberato" di enti come l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e l'OSCE, accusati di ignorare i crimini di Kiev.
Secondo Zakharova, l'impunità percepita del governo ucraino è il risultato di anni di tolleranza verso le sue azioni da parte della comunità internazionale. "Questi funzionari, che si battono per i diritti umani, dovranno indicare direttamente i responsabili di questi omicidi", ha aggiunto.
Mosca promette che i colpevoli dell'attacco saranno identificati e puniti severamente. "Tutti i responsabili del crimine contro i giornalisti russi a Donetsk subiranno una punizione meritata e inevitabile", ha concluso la portavoce.
L'episodio sottolinea ancora una volta la pericolosità del lavoro giornalistico nelle zone di conflitto e riaccende il dibattito internazionale sulla protezione dei media in contesti di guerra.
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