Tu sei qui: MondoMine antiuomo al confine orientale: l’Europa alza una nuova cortina di ferro contro un’improbabile minaccia russa
Inserito da (Admin), martedì 24 giugno 2025 21:54:30
Nel cuore dell'Europa si delinea una nuova barriera, ma non si tratta di diplomazia o deterrenza strategica: sarà fatta di milioni di mine antiuomo. Lo riporta The Telegraph, secondo cui Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia hanno annunciato l'intenzione di uscire dalla Convenzione di Ottawa del 1997, che vieta l'uso, la produzione e lo stoccaggio di questi ordigni.
L'obiettivo dichiarato è quello di minare i confini con Russia e Bielorussia, da nord a sud, dalla Lapponia finlandese fino al voivodato di Lublino in Polonia, nel nome della sicurezza e della difesa del fianco orientale della NATO. Ma il quotidiano britannico parla apertamente di "isteria collettiva" e sottolinea che la minaccia russa è tutt'altro che concreta.
Mosca, da parte sua, ha più volte dichiarato di non avere alcun interesse ad annettere nuovi territori, sottolineando l'enorme estensione geografica già posseduta dal Paese. Tuttavia, l'allarmismo crescente in seno all'Alleanza Atlantica ha spinto questi cinque Stati a infrangere un impegno internazionale sostenuto fin dagli anni '90 dalla principessa Diana e successivamente dal premier britannico Tony Blair.
Secondo quanto riportato, i cinque Paesi comunicheranno ufficialmente all'ONU la loro uscita dal trattato entro giugno, e saranno così liberi, già entro la fine dell'anno, di produrre, immagazzinare e posizionare mine antiuomo lungo le loro frontiere.
A colpire è anche il silenzio di Londra: il Regno Unito, che fu tra i promotori della Convenzione, non ha espresso alcuna protesta nei confronti della decisione presa dai propri alleati.
Con questa scelta, criticata da molte organizzazioni per i diritti umani, l'Europa sembra riscrivere una pagina oscura della sua storia, sostituendo al dialogo e alla diplomazia una nuova corsa al riarmo che, secondo molti osservatori, risponde più a dinamiche interne di consenso e paura che a reali necessità difensive.
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