Tu sei qui: MondoTrattori, la protesta in Francia e Belgio fino al cuore dell'Italia
Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 28 gennaio 2024 20:29:34
di Norman di Lieto
La protesta dei trattori non si ferma: partita dalla Germania, attraversando la Francia è giunta, come detto, anche in Italia.
Già qualche giorno fa era stato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida ad accusare Bruxelles e il 'suo modello', reo di esasperare gli agricoltori.
Per questo, anche dall'Europa, è arrivato un tentativo di mediazione da parte della presidente, Ursula von der Leyen, che ha puntato in maniera decisa sul dialogo con chi protesta:
"È urgente migliorare le cose, e voi meritate una giusta remunerazione", ha sottolineato incontrando le delegazioni di agricoltori a Palazzo Berlaymont anche se le 'malelingue' pensano che si tratti di una pura e semplice mossa elettorale quella della presidente in vista di una sua probabile ricandidatura nel prossimo giugno.
Il tema nevralgico è - a onor del vero - che le proteste che si stanno diffondendo a macchia di leopardo in tutta Europa mettono nel mirino proprio il Green Deal, uno dei simboli della legislatura von der Leyen.
La stessa presidente ha provato a 'inodorare' la pillola:
"Il vostro compito è di importanza cruciale. È grazie all'agricoltura europea - alle donne e agli uomini che lavorano la terra - che l'Europa ha il cibo più sano e di qualità del mondo. I nostri agricoltori operano quotidianamente in un mercato globale molto competitivo e voi siete spesso la parte più vulnerabile della catena del valore", ha detto von der Leyen tendendo la mano ai suoi interlocutori e sottolineando che "trovare un consenso e una visione comune sulla strada da seguire non è un compito facile. Ma questa è un'immensa opportunità".
Nel frattempo, però, l'ira degli agricoltori stenta a placarsi.
In Francia non si ferma con la Fnsea, il principale sindacato agricolo e i Giovani agricoltori (Ja) che avevano trasmesso una lista di un centinaio di misure richieste al Governo.
Chiedendo nei giorni scorsi aiuti "immediati" e un alleggerimento delle misure ambientali e con gli impegni di Attal, il premier francese, volti a mitigare un clima sempre più rovente.
"Prendo una decisione molto chiara: semplificare drasticamente le nostre misure e le nostre norme quando non sono chiare": lo ha detto il premier francese, Gabriel Attal, annunciando ''dieci misure immediate di semplificazione" per rispondere alle proteste degli agricoltori.
Il premier francese, aveva poi annunciato un ''aiuto d'urgenza'' di 50 milioni di euro per rispondere alle difficoltà della filiera bio.
Questo non aveva comunque fermato i 72mila trattori mobilitati per il week end in tutta la Francia con il premier che si era recato dal leader della protesta per sbloccare l'autostrada.
Le concessioni governative da parte francese, avevano comunque spaccato il fronte dei manifestanti, con gli irriducibili non ancora del tutto soddisfatti delle concessioni di Attal.
In Italia, invece, ieri era stato chiuso il casello di Orte con più di un centinaio di trattori sulla A1, mentre a Venezia, una trentina i trattori, secondo fonti della Polizia municipale, erano giunti ieri al parcheggio di Porto Marghera, mentre altre decine di manifestanti si erano date appuntamento a piedi davanti alla stazione ferroviaria della città lagunare.
Il governo Meloni, dice la sua con il ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha postato la sua posizione in un lungo intervento su Facebook:
"È dalla parte degli agricoltori, senza se e senza ma. Le politiche dell'Unione Europea, avallate dai Governi che ci hanno preceduto, sono state semplicemente folli. Hanno fatto scelte tese a diminuire la produzione e le terre coltivate in cambio di sussidi sempre più bassi, utilizzando la sostenibilità ambientale come una clava" con il risultato che si è perso il 24% di imprese agricole in Europa e tanta terra è stata lasciata incolta. L'Italia, in merito a uno dei temi centrali delle proteste in Europa, ha mantenuto i benefici sul carburante agricolo e non ha intenzione di cambiare.
Invece dei 248 milioni di Irpef per lo Stato, ne abbiamo messi 300 per il fondo emergenze".
Ma anche oggi, le proteste non si sono fermate dalla Francia al Belgio, passando, ancora, dall'Italia.
A Torino, si è svolta una manifestazione ed un corteo, dove è anche stata bruciata una bandiera dell'Europa; ad Alessandria, è stata programmata una mobilitazione fino al 3 febbraio.
Si sono visti i trattori anche a Trento, nel Metapontino e ad Avellino dove domani è previsto un corteo che si concluderà presso la A16 Napoli-Canosa.
Sulla A1 - dopo la dimostrazione di ieri, che ha comportato la chiusura del casello di Orte, nel Viterbese - i trattori hanno nuovamente invaso il piazzale appena fuori l'autostrada, sul prato della rotatoria centrale, e hanno attraversato le strade che portano al casello senza comportare il blocco del traffico.
FONTE FOTO: pagina FB FNSEA (entrambe)
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