Tu sei qui: PoliticaArmi all'Ucraina, Berlusconi contrario: «Così siamo in guerra». Poi cambia idea: «Doveroso inviarle»
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 21 maggio 2022 09:12:52
«Io dico che inviare armi significa essere cobelligeranti, essere anche noi in guerra. Cerchiamo di far finire in fretta questa guerra. Se dovessimo inviare armi, sarebbe meglio non farne tanta pubblicità». Lo ha detto ieri, 20 maggio, nel corso della convention del partito Forza Italia a Napoli, l'ex premier Silvio Berlusconi allineandosi alla posizione della Lega.
Poche ore dopo, però, il leader di Forza Italia ha corretto il tiro e, in un messaggio affidato ai social, sottolinea che la posizione «non è cambiata ed è perfettamente in linea con quella del Ppe, dell'Europa e dell'Alleanza atlantica. Nessuno in Occidente, neppure gli stessi ucraini, ha immaginato che la guerra per difendere l'Ucraina dovesse diventare una guerra di aggressione alla Russia. In questo quadro - prosegue la nota - l'invio di armi come strumento difensivo a Kiev è doveroso, l'enfasi propagandistica come ogni atteggiamento provocatorio non fa altro che allontanare la conclusione di questo conflitto. Occorrono equilibrio e fermezza e riservatezza: solo così si potrà ottenere dai russi una soluzione diplomatica accettabile».
Sul rapporto con Vladimir Putin, Berlusconi ha poi insistito: «Non è pensabile immaginare un nuovo equilibrio in Europa orientale senza o contro Mosca, come non è pensabile che tale equilibrio si basi sul fatto compiuto, sulla conquista militare, sulla occupazione di paesi liberi e sovrani che hanno tutto il diritto di tutelare la loro libertà con ogni mezzo necessario. Questa è la linea di Forza Italia e del governo italiano e di tutti i governi responsabili d'Europa e dell'Alleanza atlantica».
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