PoliticaConsulta, domani la pronuncia su obbligo vaccinale per sanitari e over 50

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Consulta, domani la pronuncia su obbligo vaccinale per sanitari e over 50

Oggi in udienza pubblica l'Avvocatura dello Stato ha richiesto conferma legittimità obbligo vaccinale a sanitari e over 50. Domani la pronuncia

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 30 novembre 2022 22:03:35

Il 30 novembre è stata per molto tempo una data segnata sul calendario: infatti, proprio oggi, la Consulta è stata chiamata a confermare la legittimità dell'obbligo vaccinale per il Covid, una misura disposta "nel pieno rispetto degli insegnamenti della Corte costituzionale".

Sono i rappresentanti dell'Avvocatura dello Stato a rivolgersi in questo modo alla Consulta nell'udienza pubblica, richiamando l'attenzione soprattutto sulla sentenza del 2018 con cui i giudici costituzionali hanno stabilito che il trattamento sanitario obbligatorio è legittimo se è diretto non solo a migliorare lo stato di salute di chi si è vaccinato, ma anche a preservare la salute degli altri, se le conseguenze sono tollerabili e se in caso di danni ulteriori e non prevedibili sia previsto un equo indennizzo.
Condizioni che secondo i tre avvocati dello Stato presenti in udienza sono state tutte rispettate dal legislatore che oltretutto nell'affrontare la pandemia si è fatto guidare dalle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico.

Ma c'è anche la controparte con i difensori dei sanitari no vax sospesi che rischiano sanzioni che sfiorano i due miliardi di euro.

Il rischio è che da domani per chi era tenuto a vaccinarsi contro il Covid e non l'ha fatto dovrà pagare le sanzioni economiche che erano state inflitte: sono professori, operatori sanitari, forze dell'ordine e over 50 che dovranno pagare multe pari a 100 euro a testa.

Sulle tesi dei difensori dei sanitari c'è il nodo delle reazioni avverse al vaccino che si è manifestata più forte in alcune regioni: la maglia nera in termini di multe over 50 va al Friuli Venezia Giulia, seguito dalla Calabria e dall'Abruzzo.

La nuova stretta per chi ha rifiutato l'iniezione arriva proprio mentre la Corte Costituzionale si appresta a decidere sulla legittimità dell'obbligo vaccinale e la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per chi non lo ha rispettato, introdotti dal governo Draghi

Dentro il Palazzo della Consulta va in scena la maxi udienza, con una quarantina di avvocati decisi a fare a pezzi il decreto 44 del 2021 che ha introdotto il vincolo.

I loro assistiti, dicono, sono stati "privati della possibilità di lavorare e sopravvivere" e "traditi" dallo Stato che ha imposto un "ricatto: o ti vaccini o sei fuori dalla società" . Ma così , sostengono, sono stati violati principi fondamentali su cui si fonda la Repubblica, a partire dal diritto al lavoro, ed è stata calpestata la loro dignità sociale, visto che non sono stati più in condizione di "assicurare il pane ai propri figli".

Il tutto, affermano, senza alcun beneficio per la collettività, visto che il vaccino anti Covid - a loro dire- non solo non ha impedito la diffusione dei contagi, ma ha avuto anche "effetti collaterali gravi" e anche mortali con "29 decessi, solo in Italia, accertati come correlati alla campagna vaccinale". Alla fine però nel giudizio costituzionale restano solo gli avvocati di chi ha visto in parte riconoscere le proprie ragioni dai cinque uffici giudiziari - i tribunali di Brescia, Catania e Padova, il Tar della Lombardia e il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana- che con 11 ordinanze, hanno chiesto la pronuncia della Corte.

Alla fine dell'udienza pubblica i giudici sono entrati in camera di consiglio, ma probabilmente la decisione non arriverà prima di domani.

 

Fonte foto: Foto diKai ReschkedaPixabay e diSpencer DavisdaPixabay e

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