Tu sei qui: PoliticaDraghi, Macron e Scholz a Kiev da Zelensky. Il premier italiano: «Giornata storica. Vogliamo l'Ucraina nell'Ue»
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 17 giugno 2022 09:19:32
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, insieme al Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, al Cancelliere della Repubblica Federale di Germania Olaf Scholz e al Presidente della Romania Klaus Iohannis, ha incontrato ieri, 16 giugno, a Kiev, il Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky.
«Oggi è una giornata storica per l'Europa. - esordisce Draghi - Italia, Francia e Germania, tre Paesi fondatori dell'Unione europea e il Presidente della Romania sono venuti in Ucraina per offrire il loro sostegno incondizionato al Presidente Zelensky e al popolo ucraino. Un popolo che si è fatto esercito per respingere l'aggressione della Russia, per vivere in libertà. L'Unione europea ha dimostrato e dimostra oggi una straordinaria unità nel sostenere l'Ucraina in ogni modo, così come è stato chiesto dal Presidente Zelensky. La visita di oggi, insieme a quelle di tanti altri leader europei venuti a Kiev nelle scorse settimane, conferma inequivocabilmente il nostro sostegno, quello dell'Europa e dei nostri alleati. A questo proposito voglio dire però oggi che il messaggio più importante della nostra visita è che l'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione europea. E vuole che l'Ucraina abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Il Presidente Zelensky, come ha appena detto, naturalmente comprende che la strada da candidato a membro è una strada, non è un punto. E' una strada che dovrà vedere le riforme profonde della società ucraina».
«Ho visitato Irpin, un luogo di massacri compiuti dall'esercito russo. - continua il premier - Sono fatti terribili, che turbano nel profondo e che condanniamo senza esitazioni. Diamo il nostro completo sostegno alle indagini degli organismi internazionali sui crimini di guerra. Dobbiamo anche sbloccare i milioni di tonnellate di grano che sono bloccati nei porti del Mar Nero. Ho appreso che ci sono due settimane per sminare i porti, il raccolto arriverà alla fine di settembre, e una serie di scadenze che diventano sempre più urgenti. Sono scadenze che ci avvicinano regolarmente, inesorabilmente al dramma. Per farlo, per evitare questo terribile evento, occorre creare con la massima urgenza dei corridoi sicuri per il trasporto del grano. Perché la crisi umanitaria in Ucraina non deve trasformarsi in una catastrofe mondiale. L'unico modo di procedere è avere una risoluzione delle Nazioni Unite che regoli la creazione di corridoi nel Mar Nero. La Russia finora l'ha rifiutata».
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