Tu sei qui: PoliticaGuerra in Ucraina, Putin: "Abbiamo dimostrato che siamo autosufficienti"
Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 10 gennaio 2024 17:20:08
di Norman di Lieto
Ora che l'attenzione politica e mediatica si è spostata maggiormente sul fronte Gaza, il conflitto tra Ucraina e Russia sembra davvero passato in secondo piano.
Abbiamo scritto di come tra i vari messaggi di aiuto lanciati all'Occidente dal presidente ucraino, Zelensky, si fosse affiancato anche quello della moglie, che aveva dichiarato come, nel caso l'Occidente avesse smesso di aiutare Kiev, l'Ucraina sarebbe morta.
Lo ribadisce ancora una volta, il presidente ucraino, Zelensky chiedendo di prestare attenzione alle mire dello zar e lo ha fatto da Vilnius, proprio nella capitale di uno di quei paesi baltici che sarebbero a rischio viste le mire di Mosca su quelle repubbliche:
"Putin non si fermerà finché non avrà distrutto l'Ucraina. Dopo l'Ucraina, sapete perfettamente quali sono i prossimi paesi a rischio.
Potrebbero essere Lituania, Lettonia, Estonia e Moldavia, e questo è un dato di fatto", ha affermato come riporta Rbc Ukraina.
Poi, ancora una sottolineatura sull'importanza strategica degli aiuti che ha visto ultimamente l'Occidente titubante con gli Stati Uniti che, dopo una strenua lotta al Congresso tra dem e repubblicani, ha permesso comunque all'Amministrazione Biden di finanziare nuovamente le armi da inviare a Kiev.
"Vuole occuparci completamente e le esitazioni dei partner riguardo all'assistenza finanziaria e militare all'Ucraina non fanno altro che aumentare l'audacia e la forza della Russia".
Proprio a voler confermare queste affermazioni di Zelensky, giungono le dichiarazioni di Putin che a quasi due anni dall'inizio del conflitto tra Russia ed Ucraina (era il 24 febbraio del 2022) ha dichiarato durante un incontro con i residenti di Anadyr, la città più orientale della Russia:
"La Russia ha dimostrato al mondo intero di essere autosufficiente in ogni senso.
La cosa principale che abbiamo dimostrato a noi stessi e al mondo intero è che la Russia è un paese autosufficiente sotto ogni aspetto. È forte, sta andando avanti e guarda con fiducia al futuro. Questo è senza dubbio il risultato più importante dell'ultimo anno.
Anche le principali economie europee stanno attraversando momenti difficili.
Noi siamo in crescita e loro in declino. Ebbene non siamo qui per parlare di questi dettagli. Questo non ci rende felici ma resta il fatto che si sono trasformati di dipendere da noi più di quanto noi dipendessimo da loro. I problemi in cui sono coinvolti non possono nemmeno essere paragonati ai nostri problemi".
Sul rischio guerra dimenticata, ne ha parlato anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto alla Camera che ha detto sì al nuovo pacchetto di aiuti all'Ucraina con 190 voti favorevoli, 49 contrari e 60 astenuti.
Subito Nicola Fratoianni dei Socialisti italiani chiede anche qui, come a Gaza, a provare a trovare una soluzione diplomatica, con il continuo invio di armi che non è soluzione, ma parte (o complice) del problema:
"Possibile che non ci sia nessuna personalità in Europa, che sia un ministro, o un capo di Governo, in grado di proferire una parola sulla natura di questa possibile iniziativa diplomatica?
Diteci qualcosa anche perché la guerra in Ucraina è stato ed è il terreno di un massacro infinito: 8 milioni di mine, 500mila tra soldati ucraini e russi morti, 10.000 civili.
Voi invece continuate ad aumentare la spesa militare nazionale, mentre avremmo bisogno di far convergere risorse sulla costruzione di una vera difesa europea, in grado di consentire all'Europa la costruzione di un profilo pienamente autonomo, in uno scenario globale sempre più complesso".
Sul conflitto Ucraina - Russia si esprime anche Papa Francesco che teme come possa diventare:
"una guerra dimenticata".
Lo ribadisce scrivendo una lettera all'arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, per riaffermare la sua vicinanza a quel popolo "martoriato".
Il Papa ha anche affermato che è un dovere "non permettere che cada il silenzio e non semplicemente per tenere vivo l'orrore di fronte a fatti così tragici, ma soprattutto per impegnare tutti quelli che hanno responsabilità e la comunità internazionale nella ricerca di soluzioni pacifiche.
Cessi in Ucraina il fragore delle armi e si avviino percorsi di giusta pace", è l'appello di papa Francesco.
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