Tu sei qui: PoliticaIran, ancora casi di intossicazione di studentesse. Mattarella: "Parlare di Iran e Afghanistan è parlare di noi"
Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 4 aprile 2023 19:20:47
di Norman di Lieto
Non si sono ancora fermati in Iran i casi di intossicazione alimentare delle studentesse iraniane: 20 studentesse sono rimaste intossicate dopo avere inalato gas in una scuola di Tabriz, nel nord ovest del Paese. A renderlo noto l'agenzia Irna che ha fatto sapere che le studentesse sono state portate in ospedale per problemi respiratori dopo avere inalato il gas a scuola, durante il secondo giorno di lezioni dopo una pausa di due settimane per l'inizio dell'anno iraniano.
Le autorità non hanno ancora individuato i responsabili dietro le intossicazioni e per questo motivo sono state duramente criticate dalla popolazione.
Secondo attivisti, le intossicazioni sono una vendetta del governo di Teheran contro le studentesse a causa della loro partecipazione alle proteste esplose dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda che ha perso la vita a fine settembre dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale perché non portava il velo in modo corretto.
Intanto sempre l'Iran ha respinto una risoluzione del Consiglio sui Diritti Umani delle Nazioni Unite che denuncia il crescente numero di condanne a morte eseguite nel Paese, tra cui quelle contro i manifestanti arrestati durante le dimostrazioni anti governative scoppiate a fine settembre.
Il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica islamica Nasser Kanani ha definito la risoluzione "contro l'Iran" affermando che si basa su un atteggiamento discriminatorio e ha obiettivi politici.
Oggi in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha dichiarato:
"Al tempo di Copernico questa condizione di comunità sovra i confini e di ogni parte nel mondo allora conosciuto e frequentato, l'Europa, era propria soltanto dei clerici vagantes, degli studenti e docenti che giravano fra le prime e poche Università dopo l'anno 1000 a intessere fili di cultura comune.
Adesso questa condizione è globale, anche per questo la rettrice ha ricordato le lotte e le sofferenze delle donne in Afganistan e in Iran.
Non è un pensiero a Paesi diversi e lontani, è una sottolineatura della mancanza di libertà e dei diritti di persone che appartengono alla nostra stessa comunità, la comunità mondiale, sempre più stretta, sempre più intensamente correlata al proprio interno".
Fonte foto: Foto diShima AbedinzadedaPixabay e Foto dimostafa merajidaPixabay
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