Tu sei qui: PoliticaIstat, Italia nel 2050 perderà 5 milioni di residenti
Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 28 settembre 2023 18:36:38
Sul fatto che l'Italia stia diventando un paese vecchio, popolato perlopiù da anziani che un grave problema demografico causato dalla denatalità non è un mistero, ma ogni volta che l'Istat predispone un report, pare ci sia sempre una costante: il peggioramento della situazione precedente. E non è affatto una bella notizia.
Un paese, inoltre, che vedrà aumentare il divario tra nord e sud e che si amplificherà ulteriormente ed un "marcato processo di invecchiamento" proprio nel Mezzogiorno.
L'Istat nel suo report: 'Previsioni della popolazione residente e delle famiglie' emerge che nel 2050 un italiano su tre avrà più di 65 anni, ovvero il 34,5% della popolazione, oltre dieci punti percentuale in più rispetto al 23.8% del 2022.
Stando ai dati dell'Istituto, nel 2042 il numero medio di componenti per famiglia potrebbe scendere a 2,13 dai 2,32 del 2022.
Mentre le persone destinate a vivere sole nel 2042 dovrebbero essere 9,8 milioni, in maggioranza anziani, contro gli 8,4 milioni del 2022.
Non vanno meglio i dati sul lavoro: il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerebbe da circa tre a due nel 2022 a circa uno a uno nel 2050.
E ancora: meno coppie con figli, dunque, più coppie senza: entro il 2042 solo una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà.
"Il declino della popolazione nei prossimi anni è quasi una certezza" sottolinea senza mezzi termini l'Istat.
La popolazione residente, dai 59 milioni del 1° gennaio 2022, passerebbe a 58,1 milioni nel 2030, a 54,4 milioni nel 2050 fino a scendere a 45,8 milioni nel 2080 con una perdita complessiva di 13,2 milioni di residenti rispetto ad oggi.
Le attuali dinamiche demografiche, spiega l'Istat, proseguono "la tendenza alla diminuzione delle nuove generazioni, causando uno squilibrio a favore delle generazioni più anziane". Questo perché "non si ravvisano al momento segnali di una inversione di tendenza nel numero delle nascite nei prossimi anni".
E l'amara constatazione dell'Istat è che "i futuri comportamenti demografici non annulleranno le tendenze in atto".
Situazione drammatica, allarmante.
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