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La premier Giorgia Meloni porta il G7 a Kiev ribadendo - ancora una volta - il sostegno dell'Occidente all'Ucraina a due anni dall'inizio del conflitto tra Kiev e Mosca.

La presidente del Consiglio italiano - che è pronta a guidare la prima riunione dei 7 grandi a guida italiana - ribadisce il sostegno a Kiev "fino a quando sarà necessario".

E ribadisce che l'Occidente non deve farsi prendere dalla stanchezza, mostrando - ancora una volta - la propria vicinanza al presidente ucraino, Zelensky.

A Kiev arriva anche la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, da dove i due si collegheranno, insieme a Zelensky, con i 7 grandi.

Quello che si cercherà di fare sarà provare a chiudere i canali finanziamento in entrata verso la Russia e dei flussi di approvvigionamento energetico in uscita verso Stati terzi.

Si punta a sanzionare le entità finanziarie e bancarie dei Paesi che contribuiscono a questo commercio.

Nel protocollo l'Italia confermerà il sostegno all'ingresso dell'Ucraina nella Ue (non solo Nato, dunque) :difesa, addestramento di soldati, collaborazione nel settore energetico e impegno per il post guerra, anche con la conferenza sulla ricostruzione nel 2025.

Fa 'rumore' l'assenza di Emmanuel Macron, il presidente francese che snobba l'esordio di Giorgia Meloni alla presidenza del G7.

Per lui, stavolta, la politica interna e la campagna elettorale in vista delle europee contavano di più di quella estera.

Così l'inquilino dell'Eliseo ha scelto di dedicarsi tutto il giorno al Salone dell'Agricoltura e alla protesta dei trattori a Parigi invece di collegarsi in videoconferenza con Kiev, dove la premier, nella sua prima uscita come guida del G7, ha presieduto la riunione dei leader in occasione del secondo anniversario dell'invasione russa in Ucraina.

Resta lo sgarbo diplomatico lungo l'asse tra Parigi e Roma, anche alla luce della decisione francese di convocare per lunedì una riunione ad alto livello all'Eliseo sempre sull'Ucraina.

FONTE FOTO: pagina FB Palazzo Chigi e pagina FB Zelensky