Tu sei qui: PoliticaMacron avverte i francesi: "E' finita l'era dell'abbandonza"
Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 24 agosto 2022 19:15:57
Il presidente francese Emmanuel Macron oggi nella prima riunione di governo a Parigi dopo la pausa estiva non è andato per il sottile, parlando in maniera schietta del periodo economico che stiamo vivendo, affermando: "E' il momento di stare uniti per far fronte alla fine dell'abbondanza".
La cuccagna sarebbe dunque terminata?
"Minore disponibilità di liquidità, delle tecnologie che pensavamo fossero a tempo indeterminato a nostra disposizione, così come l'acqua".
Come era prevedibile, alla luce delle dichiarazioni di Macron, non sono mancate le polemiche arrivate da parte dei suoi principali avversari che hanno ricordato la gravita' attuale delle diverse crisi, a partire da quelle sociale e ambientale, che - a detta dell'opposizione - impedisce ogni riferimento alle presunte 'vacche grasse' del recente passato.
A onor del vero, Macron ha parlato di "un grande sconvolgimento" innescato dal fatto che "stiamo vivendo, non solo da questa estate ma da questi ultimi anni, la fine di ciò che potrebbe apparire come un'abbondanza".
Riferendosi innanzitutto alla carenza di "liquidità", Macron ha ammesso che "dovremmo trarne le conseguenze in termini di finanze pubbliche", anticipando una possibile stretta della spesa, senza contare la difficoltà di reperire anche tecnologia.
Non ultime le difficolta' che l'industria ha iniziato ad avvertire dai mesi immediatamente successivi alla fine del lockdown, ma che si sono aggravate con l'esplosione delle tariffe energetiche collegata alla guerra in Ucraina e i timori sui microchip, essenziali per produrre la gran parte delle tecnologie più diffuse, innescati dalle nuove tensioni tra Cina e Taiwan.
E' anche "finita l'abbondanza di terra e di materiali, ma anche dell'acqua" con tutto ciò che ne consegue sia in Europa, con l'abbassamento del livello dei principali corsi d'acqua che ne ha messo in dubbio la navigabilità,, che nel resto del mondo, con la siccità che non dà tregua in Europa (ne abbiamo scritto ieri).
Macron ha ammesso che davanti a questi cambiamenti "i nostri connazionali potrebbero reagire con grande ansia" e "di fronte a tutto questo abbiamo dei doveri".
In particolare, quello "di dire che il regime in cui viviamo ha un costo", "che la nostra libertà e il nostro futuro richiedono sforzi", ricordando che "il lavoro ha un ruolo essenziale" e che "la sicurezza e la giustizia sono fondamentali in questo contesto".
Ma i sindacati francesi hanno risposto che le affermazioni di Macron sono "fuori luogo" secondo Philippe Martinez, segretario nazionale della Confederation generale du travail, il sindacato francese storicamente piu' rappresentativo. "Quando si parla di fine dell'abbondanza, penso ai milioni di disoccupati, ai milioni di coloro che vivono in una situazione precaria. Per molti francesi i tempi sono già duri, i sacrifici sono già stati fatti", ha aggiunto il sindacalista.
Fonte foto: Flickr e Commons Wikimedia
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