Tu sei qui: PoliticaMinori, consigliere Russo replica a De Iuliis su spiagge libere: «Non esiste libertà senza sicurezza»
Inserito da (Maria Abate), martedì 23 giugno 2020 16:48:43
Ha inviato una lettera in Redazione, il consigliere comunale di Minori Paolo Russo, per replicare all'articolo pubblicato il 22 giugno a firma di Christian De Iuliis.
«Ed ora, col furto del mare, si dissolve anche l'estate. Non esiste giovinezza estiva senza il mare. Nei giorni scorsi, guardavo con amarezza, le transenne che impediscono la discesa in spiaggia dopo le sette della sera. Una follia. Mentre le persone tornano a radunarsi, in ristorante, nelle case private, per festeggiare una vittoria sportiva o solo a pochi metri di distanza, sui lungomari, qualcuno pensa di confinare il mare all'interno di un orario lavorativo. Come se il mare fosse un supermercato», aveva scritto l'architetto minorese in merito ai ragazzi di oggi.
Secondo Russo, però, consentire l'accesso incontrollato alle spiagge libere, in questo frangente, non è libertà, bensì incoscienza. «Fare la fila per prenotare la spiaggia è un obbligo imposto dalla realtà, chi in questo sente sminuito un suo diritto ha un'idea insana dei diritti degli altri», afferma.
Di seguito la lettera integrale.
Insultare, accusare, sparare nel mucchio, sbraitare che tutto fa schifo e che i politici sono tutti ladri: uno sport ormai consolidato nell'era dell'incompetenza al potere e della pseudodemocrazia dell'UNO VALE UNO.
Qualcuno su queste urla scomposte ha costruito fortune repentine: chi è diventato sindaco, chi parlamentare, chi addirittura componente di spicco del Governo. Sport tanto più praticabile quante meno responsabilità ha lo sportivo.
Così, scrivere ad esempio che "ai giovani è stato rubato il mare" costa pochissimo e va incontro a una buona manciata di like. Con il medesimo sdegno si qualifica "follia" l'accesso in spiaggia regolamentato da transenne.
Forse per suscettibilità artistica, forse per estetica spicciola, quelle transenne proprio non vanno giù. Eppure, per quanto brutte, quelle transenne hanno un senso. Come hanno un senso le mascherine, e l'invito a non addossarsi gli uni sugli altri, e l'ingresso scaglionato nei negozi.
Non ha senso, invece, scorgere la libertà dove c'è il suo contrario. E' libertà assembrarsi in gruppo (per il bagno al tramonto, o i festeggiamenti calcistici, o checché altro sia) rischiando un possibile contagio? E' come andare in moto senza casco, o imbottirsi di alcool e pasticche: libertà o incoscienza?
In costiera il lockdown è stato rispettato da tutti, per qualcuno si è trattato di responsabilità, per altri, a quanto pare, unicamente di paura. Ora che non hanno paura (ma sbagliano di grosso, come dimostrano i fatti) invocano una malintesa libertà. Facciano pure, con il loro preteso spirito boheme, ma abbiamo il rispetto che è dovuto a chi fa (magari poco, magari male, ma FA) di tutto per garantire almeno la libertà dal contagio. Non è facile prendere decisioni per gli altri, lo è ancor meno se sono decisioni gravose: eppure c'è chi le ha prese, a tutti i livelli (magari in ritardo, magari insufficienti, ma LE HA PRESE), e non certo per "brama di controllo".
Detesto parlare in prima persona, ma detesto di più chi si permette di insultare senza ragione il mio lavoro e il mio impegno. Può darsi che un amministratore pubblico sia per forza una "persona triste", ma non credo che goda "nel vedere tutti in fila ad elemosinare un diritto": fare la fila per prenotare la spiaggia è un obbligo imposto dalla realtà, chi in questo sente sminuito un suo diritto ha un'idea insana dei diritti degli altri.
Mi scuso per lo sfogo, ma va precisato il divario tra fantasia idealistica e gestione della realtà: praticare la prima non autorizza a disprezzare la seconda. Confido nella buona fede di chi legge perché tale richiamo non sia equiparato a un "copione surreale", ed auspico di averlo espresso in un "italiano certo", ringraziando chi avrà l'onestà di discuterne con argomenti anziché con frasi a effetto.
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