Tu sei qui: PoliticaQatar, sindacato mondiale 'licenzia' Luca Visentini
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 11 marzo 2023 22:05:29
di Norman di Lieto
Era stato eletto alla fine del mese di novembre dello scorso anno alla guida del sindacato mondiale, l'ITUC, ma poco dopo scoppiò il caso Qatergate con al centro di tutto l'ex sindacalista Cgil ed Eurodeputato Pd, poi Articolo 1, Antonio Panzeri e così anche Luca Visentini, neo -eletto come numero 1 del sindacato mondiale si è ritrovato a trascorrere una notte in cella, rilasciato il giorno dopo ma secondo lo stesso ITUC:
'Eventi hanno causato danni, la fiducia è venuta meno', così la Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc) ha sollevato dal suo incarico il segretario generale Luca Visentini con la motivazione che "non godeva più della fiducia" dell'organizzazione dopo il suo coinvolgimento nel Qatargate.
Il sindacalista italiano, aveva ammesso di aver accettato una donazione di circa 50mila euro dall'Ong Fight Impunity che fa capo all'ex eurodeputato al centro dello scandalo, Antonio Panzeri, per rimborsare alcuni costi della sua campagna per la leadership dell'Ituc, negando tuttavia di essere a conoscenza di attività irregolari.
Il Consiglio generale dell'Ituc si è riunito oggi per esaminare il rapporto della commissione speciale istituita per fare luce sulla vicenda, concludendo che non vi fosse più la fiducia necessaria ad affidargli la guida dell'organizzazione.
"Gli eventi degli ultimi mesi hanno causato danni significativi alla reputazione dell'Ituc", ha riferito in una nota il presidente Akiko Gono, evidenziando che l'organizzazione ha "appreso importanti lezioni" e ribadendo "l'assoluta opposizione dell'Ituc alla corruzione in qualsiasi forma".
I sindacati internazionali hanno deciso di indire una riunione straordinaria per eleggere un nuovo segretario generale "non appena possibile", impegnandosi a prendere in considerazione modifiche alla sua costituzione "sul finanziamento delle campagne per le elezioni" interne.
Fonte foto: Pagina Facebook Uil nazionale e Commons Wikimedia
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