Tu sei qui: PoliticaReddito di cittadinanza, Durigon: "Revisione per favorire inserimento nel mondo del lavoro"
Inserito da (Redazione Nazionale), lunedì 21 novembre 2022 20:24:46
Sin dalla campagna elettorale era chiaro che il governo Meloni intendesse 'metter mano' al reddito di cittadinanza soprattutto per quei percettori considerati abili al lavoro: ovvero, una platea di 660 mila potenzialmente occupabili.
Al momento, il sostegno sarebbe salvo anche a favore di chi rientra nella categoria dei destinatari in grado di lavorare, ma solo per il periodo limitato di 12 mesi e con dei paletti. Poi, a partire da gennaio del 2024, ognuno dovrà essere capace di farcela da solo.
La soluzione ponte sarebbe arrivata dopo un confronto vivace in Consiglio dei Ministri: cancellarlo subito, già dal primo gennaio 2023, per tutti gli abili al lavoro avrebbe permesso di recuperare un discreto tesoretto da 1,8 miliardi, ma avrebbe di fatto abbandonato al loro destino non solo quei 660 mila ma anche le famiglie che spesso ne dipendono così come dichiarato da Giuseppe Conte ieri.
La proposta 'cuscinetto' è stata avanzata dalla ministra del Lavoro Marina Calderone e alla fine condivisa anche dal resto della maggioranza: gli occupabili potranno godere del beneficio fino alla fine del 2023.
Durante tutto il 2023 potranno formarsi, in appositi corsi, per essere accompagnati nella ricerca di un posto di lavoro, poi dovranno dire addio al reddito.
Un addio che sarà anticipato in caso il beneficiario non partecipasse attivamente alla formazione o rifiutasse un'eventuale offerta di lavoro.
Sulla revisione del reddito è intervenuto anche il sottosegretario al lavoro della Lega, Claudio Durigon:
''La revisione del reddito di cittadinanza si farà soprattutto per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro, non sarà una chiusura netta dal mese di dicembre, ma graduale nell'arco del 2023''.
Fonte foto: Pagina Facebook Claudio Durigon e Commons Wikimedia
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