Tu sei qui: PoliticaRiforma Taxi e sindaci in rivolta. Usb: "Sciopero il 10 ottobre"
Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 5 ottobre 2023 21:35:51
Non se ne esce: quando si tratta di metter mano alla riforma sui taxi, qualcosa che non funziona lo si trova sempre.
Il governo Meloni con il dl Asset vara una riforma taxi volta ad aumentare le licenze dei taxi viste le carenze che in molte città, Roma su tutte, lasciano molti passeggeri in attesa per lunghissimo tempo di una 'corsa' disponibile.
Anche Milano non se la passa meglio e per questo, il ministro delle Imprese Urso chiede ai sindaci di far presto.
Ma è proprio il sindaco di Roma, Gualtieri, a guidare la rivolta dei primi cittadini contro questa riforma:
"L'iter previsto dal decreto Asset toglie soldi ai cittadini", sostiene il primo cittadino di Roma e così domani avvierà la 'vecchia' procedura, quella ordinaria. Il sindaco di Firenze Dario Nardella non è da meno:
"Il decreto Urso? Acqua fresca, anzi ci danneggia" e si prepara ad aumentare l'offerta alla vecchia maniera, cioè estendendo turni e orari.
Insomma, i sindaci non ci stanno e si 'mettono di traverso'.
Non bastassero gli attriti tra governo e sindaci arriva anche la comunicazione del sindacato, Usb, che proclama lo sciopero per il 10 ottobre giudicando "inopportuna" la nuova normativa e "l'aumento delle licenze senza un dato concreto".
Ieri c'era già stato un botta e risposta tra Gualtieri e Urso con il primo cittadino di Roma che aveva fatto intendere come le risorse per le nuove licenze fossero più a vantaggio degli stessi titolari di licenze che degli stessi Comuni:
"Con l'iter standard il denaro derivato dall'acquisto delle licenze va all'80% ai tassisti detentori delle licenze pre-esistenti, a titolo compensatorio, e al 20% al Comune. Con il dl Urso si risparmia sì, del tempo ma quei soldi vanno al 100% ai tassisti, "e in una città come Roma parliamo di svariati milioni. Io devo scegliere tra usare la procedura ordinaria o perdere risorse preziose". Gualtieri sceglie la prima ipotesi e già domani un incontro con i sindacati avvierà l'iter 'vecchio stile': l'ipotesi è di circa 1.500 licenze in più rispetto alle 7.800 già circolanti in città, e sarà braccio di ferro con la categoria".
Per il Codacons, invece, con il dl Asset "i sindaci non hanno più attenuanti: siamo pronti a denunciare quei Comuni che non si attiveranno per aumentare il numero di auto bianche".
Le nuove regole danno la possibilità di indire gare rapide per assegnare fino al 20% in più di licenze.
Che succederà?
Quando si tratta di taxi la risposta non è mai scontata.
Norman di Lieto
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