Tu sei qui: Salute e BenessereCaffè: l'alluminio della moka fa male alla salute?
Inserito da (Maria Abate), venerdì 7 febbraio 2020 09:20:41
Consumato in ogni angolo del pianeta, l'Italia è il Paese del caffè per eccellenza e la caffettiera tradizionale è ancora utilizzata in oltre 16 milioni di famiglie.
Ultimamente, però, si è diffuso il timore che l'alluminio della moka trasferisca al caffè sostanze dannose per la salute. L'alluminio, infatti, è imprescindibile per la conservazione e la preparazione del caffè, perché fa da "barriera" nei confronti dell'ossigeno, ma anche da altri agenti esterni che potrebbero comprometterlo, come l'umidità, il calore e la luce, evitando così la perdita di aromi e di alcune caratteristiche organolettiche.
Parlando di temperature, con la moka si raggiunge una temperatura inferiore a quella di ebollizione (intorno ai 90 °C), e il tempo di contatto tra acqua e caffè in polvere è di circa un minuto. Per le capsule la temperatura oscilla da 85 a 96°C e il tempo di contatto è molto breve. In queste condizioni è possibile che particelle di alluminio finiscano nel caffè?
A rispondere è l'Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio (BfR), che ha eseguito studi specifici, secondo cui le caffettiere in alluminio quando vengono utilizzate la prima volta formano uno strato protettivo in grado di ridurre drasticamente il trasferimento di alluminio.
Un rapporto dell'Istituto superiore di Sanità Istisan 19/23 ha analizzato campioni di caffè preparati in diverse caffettiere moka lasciate su un fornello elettrico per 12 minuti e ha osservato che l'alluminio migra in quantità inferiori al limite di rilevabilità (fissato in 0,001 mg/Kg).
Tuttavia, se si dovesse erroneamente lavare la caffettiera in lavastoviglie, questo strato potrebbe essere rimosso, con un incremento del rilascio di alluminio nell'utilizzo successivo. Lo stesso problema si pone quando si usano pagliette di ferro o spugne abrasive per pulire la caffettiera.
Insomma, se la moka viene utilizzata correttamente non espone il consumatore all'eventuale assunzione di alluminio, in quanto i valori di esposizione complessiva sono minimi.
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