SportDa Bologna a Maratea. Tappa in Costiera Amalfitana per il club Slackline Bologna /foto /video

Slacklining. Slackline in Costiera Amalfitana: ma non chiamateli funambolisti

Da Bologna a Maratea. Tappa in Costiera Amalfitana per il club Slackline Bologna /foto /video

Un esercizio dinamica effettuato con alle spalle un panorama mozzafiato, quello della Baia di Capo d'Orso

Inserito da (Admin), sabato 1 ottobre 2022 18:12:58

In Italia è ancora un sporto poco conosciuto. Lo slacklining è un esercizio di equilibrio e di bilanciamento dinamico che prende il nome dalla "Slackline", una fettuccia di materiali sintetici (di poliestere, nylon o anche kevlar e dyneema) tesa tra due punti sulla quale si cammina.

Questa disciplina, nata negli Stati Uniti nei primi anni 80, ai meno esperti può sembrare molto simile al funambulismo, da cui fondamentalmente differisce per il tipo di cavo utilizzato, nel funambulismo è cavo rigido o una corda, e non è previsto l'usto del bilanciere.

Lo slacklining in italia si è sviluppato negli ambienti dell'arrampicata sportiva di cui di fatto un'estensione.

Questo pomeriggio sono arrivate in redazione alcune segnalazioni di lettori che avevano intercettato alcuni giovani sospesi su una fettuccia, tesa tra due rocce, a Capo d'Orso, lungo la Statale Amalfitana, nel tratto di competenza del comune di Maiori.

Arrivati sul posto la grande sorpresa, l'atleta Deren Dimililer, cipriota originaria di Kyrenia ma a Bologna come studente presso l'Università Alma Mater Studiorum, impegnata nell'affrontare il tratto, lungo diverse decine di metri, passeggiando sulla slackline come testimoniano le nostre immagini.

Insieme a lei il Presidente dell'Associazione Slackline Bologna, Carlo Maria Sovrini, l'atleta Tiziano Tosatto e l'insider Stefano Coppola, originario di Eboli ma anche lui ormai trapiantato in terra emiliana.

Un impegno fisico importante che necessita di grande preparazione, prima ancora che di incredibile coraggio, come testimoniano anche le nostre immagini e i video condivisi sui nostri canali social (Positano Notizie e Amalfi News).

Abbiamo atteso la fine dell'esercizio di Deren per intervistare il Presidente Sovrini che ha così esordito: «Siamo sempre felici quando abbiamo la possibilità di parlare del nostro sport. Siamo in viaggio verso Maratea, ci siamo fermati due giorni a Eboli dal nostro amico Stefano e da ieri siamo in Costiera Amalfitana. Non potevamo mancare questi luoghi, sono veramente meravigliosi.»

Sapevate già dove poter fissare i cavi?

«Assolutamente no. Siamo venuti qui per affrontare la falesia di arrampicata e, nell'eventualità avessimo trovato un punto dove poter tirare la nostra Slackline, li avremmo fissati. Siamo sempre molto attenti al territorio che ci circonda, non prendiamo mai rischi e, soprattutto, prima di montare la linea ci confrontiamo insieme. Evitiamo sempre di forare la roccia e cerchiamo ancoraggi naturali.»

Non è pericoloso restare sospesi ad una corda ad altezze così considerevoli?

«Comprendo che può sembrare una pazzia ma in realtà il "sistema" di ancoraggio dei cavi è ridondante e la portata degli stessi è di almeno 10 volte le forze e i pesi in gioco. Pensate che un cavo può portare fino a 3000kg quando, dinamometro alla mano, non si superano mai i 300kg.»

C'è bisogno di un grande coraggio, quanto tempo vi tratterrete in Costiera?

«Non c'è dubbio, senza coraggio è difficile approcciarsi a questo sport. Saremo in Costiera anche domani, ci piacerebbe tirare una Slackline più lunga, magari in un luogo meno vicino alla Statale. Molte persone per guardarci durante l'esercizio hanno fermato le macchine e le moto in mezzo alla carreggiata, creando di fatto rischi alla circolazione.»

I giovani del Club Slackline Bologna avrebbero voluto effettuare qualche scatto e qualche ripresa al tramonto, purtroppo però verso le 18:00 una volante dei Carabinieri è intervenuta ed ha richiesto lo smontaggio della linea proprio per i motivi evidenziati dagli stessi atleti: evitare rischi alla circolazione.

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