Tu sei qui: AttualitàBce, conferma i tassi al 4,5%. Calderoli: "Non fa interesse cittadini e imprese"
Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 26 gennaio 2024 15:36:49
di Norman di Lieto
"Il mutuo a tasso variabile in questi due anni è letteralmente impazzito: io, rispetto ad altri che conosco, mi ritengo fortunato dopo 10 anni dalla stipula del contratto di mutuo con il mio istituto di credito.
Per farvi capire: nel gennaio del 2022 la rata di mutuo ammontava a 545 Euro al mese: 473 di quota capitale, 69 di interessi. Non sono passato al tasso fisso, e ho deciso di mantenere il variabile; secondo la distinta della mia banca - esattamente due anni dopo - al 31 dicembre 2023 ho pagato una rata di 732 Euro di cui 356 Euro di capitale e di 371,81 di interessi".
Carlo è un libero professionista di 50 anni che ha contratto un mutuo a tasso variabile una decina di anni fa, il suo mutuo negli ultimi due anni è aumentato di quasi 200 Euro. Per non parlare della quota interessi.
"Mi ritengo fortunato: chi ha meno anni di mutuo a tasso variabile lo ha visto quasi raddoppiare".
Sono queste - cifre alla mano - le scelte che Bce decide di applicare per 'calmare' l'inflazione e con la scelta, da parte di Lagarde, di tenere i tassi fermi al 4,5%, per la terza volta consecutiva dopo una serie continua di aumenti.
Per la presidente della Bce Christine Lagarde, risulta "prematuro" discutere di un taglio dei tassi, un'opinione che raccoglie il "consenso" del Consiglio direttivo.
La svolta è tanto attesa da famiglie, imprese e mercati e potrebbe quindi arrivare anche prima dell'estate, unico riferimento temporale che la presidente aveva dato la scorsa settimana.
E abbiamo visto, dati alla mano, perché in molti si attendano un segnale di discontinuità, rappresentato da un taglio dei tassi e non da una conferma - seppur per la terza volta.
Roberto Calderoli, in questi giorni impegnato nel ddl che porta il suo nome, ha attaccato Lagarde:
"È preoccupante la decisione della Bce di non abbassare i tassi d'interesse, mantenendoli al 4,5%, e fa dubitare molto della guida della presidente Lagarde che forse considera la Bce non un mezzo per aiutare l'economia europea ma un mezzo per il fine di accrescere ulteriormente la sua carriera.
La Banca Centrale Europea dovrebbe fare gli interessi dell'Europa, degli Stati, dei loro cittadini e delle loro imprese, e non i suoi di interessi o quelli del suo presidente.
Non convince la tesi per cui non era opportuno abbassare i tassi d'interesse perché l'economia è ancora debole, perché ci sarebbe ancora un rischio di inflazione, peraltro ormai scongiurato, o per tutelarsi di fronte a rischi delle economie di alcuni Stati membri: probabilmente gli unici rischi erano per la stessa Bce. Ma gli unici interessi della Bce, lo ribadisco, devono essere solo quelli degli Stati membri.
Senza l'abbassamento dei tassi il debito sarà destinato a crescere, e gli interessi a salire in maniera esorbitante per le famiglie e le imprese, e questi sono i presupposti per entrare in recessione.
Pertanto o la Bce cambia la propria posizione e riduce i tassi d'interesse per aiutare i cittadini e le imprese oppure sarà necessario fare qualche cambiamento nella Bce e nel suo vertice", conclude.
FONTE FOTO: Commons Wikimedia e pagina FB Roberto Calderoli
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