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Il terrore torna (anche) nel cuore dell'Europa: a Bruxelles un uomo ha ucciso in pieno centro città due persone di nazionalità svedese dandosi poi alla fuga.

Una fuga che si è poi fermata in un bar grazie a una segnalazione dopo ore di terrore : sono trascorsi poco più di 7 anni dall'ultimo attacco terroristico nella capitale belga e che porta il marchio dell'Isis.

Abdesalem Lassoued, 45enne di origine tunisina, è l'attentatore che ha ammazzato a colpi di kalashnikov due cittadini svedesi arrivati in Belgio per vedere la propria nazionale.

Dopo una notte in fuga, è stato fermato poco prima delle otto di mattina: si trovava in un bar a due passi da casa, a Schaerbeek. Qualcuno ha chiamato le autorità segnalando la presenza dell'attentatore.

L'intervento della polizia si è concluso nel sangue: Abdesalem è stato colpito al torace, morendo poco dopo in ospedale.

Il governo belga ha cercato di tranquillizzare:

"Al momento pensiamo sia un lupo solitario".

Per tutta la notte Abdesalem è riuscito a sfuggire alla polizia mentre, lo stadio di Bruxelles veniva evacuato.

L'attentatore era tornato nel suo quartiere, ed è morto a pochi passi dalla sua residenza, che pure era stata perquisita nella notte. Era armato ma, stando al resoconto della procura federale, non ha aperto il fuoco contro gli agenti ed è stato colpito al torace. Portato d'urgenza in rianimazione, alla fine non ce l'ha fatta.

L'attentatore ha trascorsi italiani: Abdesalem Lassoued, il 45enne tunisino era infatti sbarcato a Lampedusa nel 2011 e si era fatto notare da Digos ed intelligence come radicalizzato.

E in Italia l'attenzione è "elevatissima", ha assicurato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, perché quanto accaduto in Belgio e pochi giorni prima in Francia con l'assassinio di un insegnante, mostra come "il conflitto in Medio Oriente rechi con sé anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste".