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Tu sei qui: Economia e TurismoDirezione Musei, Osanna: «Fondi Recovery per esportare Modello Pompei in tutti i siti culturali d'Italia»
Scritto da (Maria Abate), giovedì 4 marzo 2021 09:17:46
Ultimo aggiornamento giovedì 4 marzo 2021 09:19:40
Droni e sensori per mettere in campo un grande progetto «di manutenzione preventiva», una biblioteca digitale per «condividere subito le ricerche secondo un modello di archeologia pubblica», il rilancio dei siti cosiddetti minori, da Stabia ad Oplontis e fino a Boscoreale. Ma anche un 'patto col territorio' per riqualificare la buffer zone, che con le sue bancarelle, l'architettura sdrucita, i trasporti inefficienti, è da sempre una spina nel fianco del sito patrimonio dell'umanità.
A Pompei, dopo Massimo Osanna, arriva l'archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel, dal 2015 alla guida della vicina Paestum, di fatto la sua fortuna. «L'ho scelto perché ha dimostrato di essere bravissimo - dice il ministro della cultura Dario Franceschini -, come Massimo Osanna ha rilanciato Pompei riscattandola dalla stagione dei crolli, così Zuchtriegel ha rilanciato magnificamente Paestum, un posto sul quale nel 2014 erano in pochi a scommettere».
Dal 1° settembre scorso, Osanna è a capo della direzione musei del ministero della Cultura. «La nuova sfida che mi attende - ha dichiarato - è di portare le best practice pompeiane in tutti i musei e i siti archeologici italiani, con progetti di manutenzione programmata che devono essere estesi a tutti i siti».
Lo ha affermato ieri, all'apertura dell'anno accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell'Università Federico II di Napoli, con una lectio magistralis sui restauri a Pompei che lui ha seguito in prima persona nei sette anni alla guida del sito archeologico.
«È necessario avviare le operazioni di manutenzione in tutti i parchi archeologici e i musei - ha spiegato poi a margine - un'operazione su cui spero di intercettare anche i fondi del Recovery Plan con cui cominciare un processo virtuoso di manutenzione, che ora si fa in pochi luoghi. Molti siti dei beni culturali versano in condizioni critiche, parlo anche dei musei, il ciclo di manutenzione è attivo solo nei grandi musei e invece ovunque serve l'intervento sistematico, la digitalizzazione dei dati».
Osanna parla anche delle prospettive in tema di Covid-19: «Le decisioni sulle chiusure - spiega - sono politiche che dipendono dal Cts, bisogna ascoltare gli esperti. Io spero che presto potremo aprire, come il ministro ha annunciato, anche nel fine settimana. Si pensava potesse accadere già il 27 marzo, io speravo molto che accadesse prima di Pasqua. Ora però la situazione della pandemia non è ottimale, quindi non ci resta che monitorare la situazione e attendere».
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