Tu sei qui: Economia e TurismoIl Covid non ferma il turismo, riprendono prenotazioni aeroportuali internazionali per l’Italia
Inserito da (Maria Abate), sabato 20 giugno 2020 11:37:27
L'Italia turistica non prende un anno sabbatico e alla vacanza non si rinuncia neppure in tempo Covid. Del 47,5% di italiani che partiranno in estate, la maggior parte quest'anno resta in patria (83%) mentre il 6,9% andrà all'estero ed il 3% andrà sia in Italia che all'estero.
A dirlo è l'ENIT, che ha interrogato un campione significativo di italiani, oltre 3mila sull'intenzione di andare in vacanza nel periodo dal 21 giugno al 10 ottobre e addirittura c'è chi se ne concederà ben due (il 41,4%), a fronte di un 27,5% che non potrà dedicarsi un momento di pausa.
Dall'estero segnali positivi di voglia di vacanza in Italia: stop al calo delle prenotazioni aeroportuali dal 1° giugno al 19 luglio (complessivamente stabili al -91,4%). Alla data del 10 giugno, si contano nel complesso circa 203mila 663 prenotazioni di passeggeri aeroportuali internazionali per l'Italia, poco meno di 201 mila per la Spagna e quasi 170 mila per la Francia. Certo, non sarà una stagione semplice: ma dallo "zero" di alcune settimane fa, quando il nostro Paese era al centro delle cronache mondiali della pandemìa, le cose hanno cominciato a cambiare.
Alla luce delle nuove considerazioni generali nell'ambito dello scenario di base, si prevede che il totale dei visitatori (l'aggregato internazionale e nazionale) diminuirà del 44% nel 2020 rispetto all'anno precedente. Ciò equivale a 51 milioni di visitatori. Quindi, si prevede che le notti turistiche totali diminuiranno di 165 milioni e le spese turistiche totali di 67 miliardi di euro.
Gli impatti dovrebbero essere molto maggiori per gli arrivi internazionali (ovvero il turismo in entrata) rispetto ai viaggi nazionali. I visitatori internazionali pernottanti dovrebbero diminuire del 55% (pari a 35 milioni di visitatori) nel 2020. In confronto, si stima che i visitatori domestici diminuiranno del 31% (16 milioni) rispetto al 2019.
«Entro il 2023, prevediamo che il turismo totale avrà recuperato i volumi del 2019, con un totale di visitatori del 2% in più rispetto al 2019. Ciò è guidato dal turismo domestico, mentre entro il 2023 i visitatori pernottanti internazionali dovrebbero essere ancora leggermente inferiori ai volumi del 2019», ha detto Giovanni Bastianelli, Direttore Esecutivo ENIT.
Per quanto riguarda gli italiani che restano in Italia, le principali destinazioni dell'estate in testa sono Puglia (12,4%), Sicilia (11%), Toscana (10,6%), un podio che stacca le altre località in Trentino Alto Adige (7,2%), in Sardegna (6,5%) ed Emilia Romagna (6%). Chiudono la Top10 il Veneto (5,8%), la Liguria (5,7%), la Campania (5,1%) ed a pari merito la Lombardia e la Calabria (4,9%).
Parola d'ordine outdoor: oltre la metà dei vacanzieri italiani quest'estate sceglierà il mare (59,8%), o comunque la vacanza naturalistica (30%). Seguono le scelte di montagna (25,6%) ed il relax (25,5%) mentre per il 23,2% il soggiorno estivo è motivo di esperienza culturale. Tra le altre motivazioni di soggiorno rilevanti, la vacanza enogastronomica (13,6%) e quella esperienziale del territorio (11,2%), il turismo termale (10,1%) sportivo (6,9%) e d'avventura (6,8%). Ancora a seguire il soggiorno al lago (4,5%), il turismo rurale (3,8%) e la vacanza zaino in spalla (3,7%).
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