Tu sei qui: Economia e TurismoMar Rosso, Bankitalia: "Rischi per import e filiera moda"
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 20 gennaio 2024 19:22:13
Il conflitto in Ucraina con la conseguente crisi energetica, la crisi in Medio Oriente con il Mar Rosso che diventa una tratta commerciale difficile da attraversare per gli attacchi Houthi, sono tutte criticità che portano a delle conseguenze.
Conseguenze che anche l'Italia, seppur lontana dal conflitto, paga e pagherà.
Lo si evince dal bollettino economico della Banca d'Italia, con il governatore Fabio Panetta che, qualche giorno fa, ha descritto, anticipandone alcuni numeri, come si stia andando verso una "fase di rallentamento della crescita europea e italiana".
Dopo un buon inizio infatti l'economia del nostro paese nell'ultimo scorcio dell'anno ha visto una crescita "quasi nulla".
Saranno deboli invece gli investimenti, un elemento decisivo per una crescita sostenibile e duratura, a causa anche dei costi dei finanziamenti.
Tornando ai conflitti, nel focus dedicato al tema, la Banca d'Italia rileva come il trasporto navale in quelle acque riguardi quasi il 16% delle importazioni italiane di beni in valore: qui transita una larga parte degli acquisti di beni dalla Cina (secondo mercato di approvvigionamento del nostro paese dopo la Germania), dalle altre economie dell'Asia orientale e dai paesi del Golfo Persico esportatori di materie prime energetiche oltre che di petrolio greggio e raffinato e per quelle di prodotti metalmeccanici.
Non solo in questa tratta passa poi un terzo delle importazioni italiane nella filiera della moda.
Per fortuna le nostre esportazioni, che sono in ripresa, scelgono altre strade: solo il 7% passa per il Canale di Suez e il Mar Rosso.
L'inflazione, se il blocco non si aggraverà, per Via Nazionale (e per la Bce) dovrebbe rimanere, invece, sotto controllo nel nostro paese.
Fonte foto: Foto diFreddydaPixabay e Foto di 3844328 da Pixabay
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