Tu sei qui: PoliticaIran, prima condanna a morte di un manifestante
Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 8 dicembre 2022 20:31:56
Dopo che da Teheran sembravano arrivare primi segnali di cedimento del regime per la tenacia dimostrata dai manifestanti e con le prime voci dissidenti anche vicine al potere come la sorella di Khamenei, dall'Iran arriva una tragica notizia: prima condanna a morte di un manifestante.
E' stata la magistratura della Repubblica islamica ad annunciare che Mohsen Shekar - arrestato nell'ambito delle manifestazioni che, da quasi tre mesi, chiedono maggiori libertà in Iran - è stato giustiziato.
Mohsen Shekari, 23 anni, è stato impiccato questa mattina dal regime iraniano: era stato arrestato a settembre e giudicato colpevole di "guerra contro Dio".
Ad annunciare l'esecuzione è stata l'agenzia di stampa legata alla magistratura iraniana Mizan.
Si tratta della prima esecuzione di un manifestante dall'inizio delle proteste anti-governative nel Paese, scattate a metà settembre dopo la morte, in custodia della polizia morale, di Mahsa Amini.
Gli attivisti avvertono che anche altri manifestanti potrebbero essere presto giustiziati: sono almeno sette le persone arrestate nell'ambito delle manifestazioni e finora condannate alla pena capitale.
Intanto anche Amnesty International Italia fa sentire la propria voce:
"Avevamo messo in guardia che in Iran, insieme ai morti nelle strade, ci sarebbero stati morti sul patibolo. Un'altra trentina rischiano l'impiccagione. Cosa attende la comunità internazionale, compreso il governo italiano, a esprimere il massimo della protesta?".
Questa la dichiarazione del portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, commentando la notizia della prima esecuzione di una delle condanne capitali, comminate ai manifestanti arrestati inIran, nel corso di tre mesi di proteste anti-governative.
Anche le istituzioni europee si fanno sentire:
"Siamo sconcertati dall'esecuzione di Mohsen Shekari, la prima in relazione alle proteste inIran. Discuteremo dell'Iran al Consiglio Affari Esteri con i ministri dell'Ue. L'enfasi sarà sulla gestione delle proteste da parte delle autorità e sulla necessità di rispettare i diritti fondamentali. L'Ue è contraria alla pena di morte in ogni circostanza". Lo ha scritto su Twitter l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell.
Eppure le voci su una crisi del regime continuano a rimbalzare da Teheran: il governo del presidente Ebrahim Raisi starebbe lavorando a un 'piano B'.
Pronta una via di fuga per gli alti notabili e le loro famiglie nel caso i vertici del potere venissero travolti dalla lotta per la libertà dei giovani iraniani.
Il portale dissidente Iran International, con sede a Londra, ha pubblicato un'esclusiva basata su "fonti diplomatiche occidentali", secondo cui "la Repubblica islamica ha cominciato negoziati con l'alleato Venezuela per definire l'asilo di suoi funzionari e di loro famigliari nel caso la situazione peggiorasse e crescesse la possibilità di un cambiamento di regime".
Fonte foto: Foto diShima AbedinzadedaPixabay e Commons Wikimedia
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