Politica«Non volevo andarmene e non sono stanco», le verità di Draghi il giorno dopo la caduta del Governo

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«Non volevo andarmene e non sono stanco», le verità di Draghi il giorno dopo la caduta del Governo

Non sono ancora trascorse ventiquattr’ore da quando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha annunciato lo scioglimento delle Camere e l’attesa di settanta giorni che porterà alle prossime elezioni, che già cominciano ad emergere retroscena sulla votazione della Fiducia che ha portato alla caduta del Governo.

Inserito da (Redazione ), venerdì 22 luglio 2022 10:44:35

Non sono ancora trascorse ventiquattr'ore da quando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha annunciato lo scioglimento delle Camere (e l'attesa di settanta giorni che porterà alle prossime elezioni), che già cominciano ad emergere retroscena sulla votazione della Fiducia che ha portato alla caduta del Governo.

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia che ha visto le dimissioni di diversi suoi Ministri come Mariastella Gelmini e Renato Brunetta (Mara Carfagna si è presa una pausa di riflessione), ha rilasciato nella serata di ieri dichiarazioni al direttore di Repubblica Maurizio Molinari: «Non volevamo far cadere Draghi, ma si è reso indisponibile a un bis. Probabilmente era stanco e ha colto la palla al balzo per andarsene. In ogni caso ha scelto lui e adesso siamo già al lavoro per un nuovo governo di centrodestra».

Alle sue parole ha risposto l'ormai ex premier Mario Draghi sul quotidiano Libero, respingendo ogni accusa di stanchezza o desiderio di lasciare la sua posizione. Il noto banchiere manifesta invece la sensazione di essere stato «mandato via»: per lui si sarebbe potuto tranquillamente arrivare a fine legislatura e «la proposta del centrodestra su un governo-bis senza i grillini è arrivata fuori tempo massimo».

Ora non rimane che sbrigare gli affari correnti: il Governo rimarrà in carica per affrontare problematiche che non possono attendere. Dall'impennata dell'inflazione alla crescita dei costi energetici dovuti alla guerra in Ucraina, al raggiungimento dei 55 obiettivi necessari per ricevere i fondi di finanziamento del Pnrr.

Sono arrivate intanto le reazioni della stampa estera alle vicende politiche italiane: se per l'Economist "Il probabile esito delle dimissioni di Mario Draghi difficilmente potrebbe arrivare in un momento meno opportuno tra almeno tre crisi interconnesse: l'invasione dell'Ucraina, l'energia e l'inflazione", il presidente francese Emmanuel Macron saluta l'ex premier come "un grande uomo di Stato italiano", "un partner affidabile" e "un amico della Francia".

Anche nei giornali tedeschi e spagnoli il nostro paese è in prima pagina: mentre Frankfurter Allgemeine Zeitung titola: "Il perdente è l'Italia", El Pais scrive: "Il Parlamento italiano, un animale selvaggio e autodistruttivo, ha consumato mercoledì la sua ultima operazione letale e ha liquidato la legislatura obbligando il primo ministro, Mario Draghi, a dimettersi. Il violento evento ha molti genitori. Ma sono stati i partiti della destra, Forza Italia e la Lega, quelli che hanno inferto il colpo di grazia all'esecutivo di cui erano parte".

 

(Foto: www.governo.it)

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