PoliticaSalario minimo, stop dalla maggioranza. Calenda: "Grave che Meloni chiuda ogni confronto sul tema"

salario minimo, opposizione, maggioranza, emendamento, schlein, calenda, andrea orlando, meloni

Salario minimo, stop dalla maggioranza. Calenda: "Grave che Meloni chiuda ogni confronto sul tema"

La proposta di legge depositata in Parlamento dalle opposizioni unite (senza Italia Viva) viene bocciato dalla maggioranza con un emendamento soppressivo

Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 16 luglio 2023 16:16:16

di Norman di Lieto

Ora è chiaro: c'è netta distinzione tra chi vuole il salario minimo, e cioè l'opposizione, e chi, invece, non lo vuole come la maggioranza che con un emendamento soppressivo tenta di affossare così la proposta di legge sul salario minimo depositata in Parlamento dalle opposizioni unite (senza Italia Viva).

Era subito arrivata a stretto giro la reazione di Carlo Calenda di Azione che su Twitter aveva postato:

"È grave che Giorgia Meloni chiuda a ogni confronto sul salario minimo semplicemente sopprimendo la norma proposta. È gravissimo che lo faccia senza aver presentato uno straccio di idea alternativa su come risolvere il problema del lavoro povero. È assurdo che ciò avvenga mentre in tutta Europa il salario minimo viene alzato per contrastare gli effetti dell'inflazione sulle famiglie più povere (17% nel 2022 in Italia)".

Anche Elly Schlein, segretaria del Pd ha detto la sua sulla vicenda:

"Il governo non può girare dall'altra parte la faccia. Dovrebbe occuparsi dei tre milioni di lavoratori e lavoratrici poveri, invece che pensare ai casini giudiziari dei propri ministri e sottosegretari. Approvi con noi la proposta sul salario minimo".

Sul tema che anima il dibattito politico è intervenuto con una lunga intervista l'ex ministro del lavoro ed esponente Pd, Andrea Orlando che in un'intervista al quotidiano cattolico "Avvenire" ha dichiarato:

"È la dimostrazione eclatante del fatto che la destra non vuole farsi carico del tema del lavoro povero e della crisi salariale nel nostro Paese.

Ci troviamo di fronte a una scelta che va oltre le ricette politiche e che segna un passaggio non banale. In questi anni abbiamo avuto da destra una retorica contro le grande multinazionali e i poteri forti che ha accreditato l'ipotesi di una empatia con le persone maggiormente in difficoltà. Si trattava di un equivoco, evidentemente.

E l'empatia era solo propaganda. Adesso la maschera cade. Ci troviamo di fronte alla destra di sempre, che preserva le gerarchie sociali determinate dalle forme di capitalismo più selvaggio.

Noi quando eravamo in maggioranza non abbiamo mai fatto una cosa simile, e mi meraviglia la mancata reazione delle componenti liberali, anche se capisco che questo espediente evita l'imbarazzo di sostenere una posizione così arretrata di fronte al Paese".

 

Fonte foto: Foto diBrunodaPixabay e pagina Faceboook Carlo Calenda

Galleria Fotografica