Tu sei qui: PoliticaTrasporti, sciopero di 8 ore. Ira Salvini: "Scene indegne nelle stazioni"
Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 30 novembre 2023 20:25:53
Dopo la tragedia avvenuta in Calabria - con un treno che ha travolto un camion che era rimasto incastrato al passaggio a livello, rimanendo fermo sui binari, e provocando la morte dell'autista del mezzo e della capotreno - i sindacati hanno deciso di proclamare lo sciopero dei lavoratori dei trasporti per l'intero turno di lavoro nella giornata di oggi.
Decisione che ha portato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini a scagliarsi - nuovamente - con i sindacati, scontro già avvenuto precettando e dimezzando lo sciopero di Cgil e Uil degli scorsi giorni.
La storia si ripete con Salvini che tuona:
"Si sono viste scene indegne e inaccettabili nelle stazioni italiane con ritardi, treni cancellati e lunghe code di cittadini esasperati. Una cosa "intollerabile".
Lo stop dalle 9 alle 17, proclamato dai sindacati ha coinvolto soprattutto i treni regionali mentre l'Alta velocità ha registrato per lo più ritardi, anche superiori ai 60 minuti.
"Un'adesione altissima con punte fino al 100% delle ferroviere e dei ferrovieri dipendenti da tutte le aziende ferroviarie italiane, conferma che la categoria non è più disponibile a rischiare la vita per il mancato adeguamento e ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie e stradali", affermano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal, "scusandosi" con le persone "alle quali oggi abbiamo creato disagio".
La Cgil, dal canto suo, con il segretario confederale, Pino Gesmundo denuncia le condizioni in cui versano le ferroviarie italiane, specialmente al sud:
"Giusto lo sciopero per l'ennesimo incidente ferroviario in Calabria: quanto accaduto non è per pura fatalità, ma deriva dalle condizioni disastrose in cui versano le ferrovie italiane, in particolare nel Mezzogiorno, dove gli standard di sicurezza sono ridotti ai minimi termini, con linee antiquate, a binario unico senza elettrificazione".
Dal canto suo Salvini sottolinea che:
"Il sacrosanto diritto alla mobilitazione non può cancellare quello di milioni di cittadini che devono viaggiare".
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