Tu sei qui: Salute e BenessereUn particolare «scudo genetico» ha protetto il Sud dal Covid-19, lo studio del ricercatore Antonio Giordano
Inserito da (Maria Abate), venerdì 29 maggio 2020 12:35:34
Uno «scudo genetico» potrebbe aver protetto l'Italia del Sud dall'alto contagio e dall'elevato tasso di mortalità del Sars-CoV-2 che hanno travolto le regioni del Nord.
«L'ipotesi è da validare prima di trarre conclusioni certe, ma è già fondata su solide basi scientifiche», spiega all'AdnkronosAntonio Giordano, oncologo, patologo e ricercatore originario di Corbara, ma trapiantato negli USA.
Giordano parla di «un'interazione fra Dna e ambiente» che avrebbe modificato il grado di aggressività del Covid-19 al Sud.
I meridionali avrebbero «uno specifico assetto genetico, costituito da particolari varianti dei geni Hla (antigene leucocitario umano), che hanno un ruolo chiave nel modellare la risposta immunitaria antivirale, sia innata sia acquisita».
Infatti, sebbene una massiccia migrazione dalle regioni "epicentro" verso il Sud sia stata registrata prima del blocco nazionale, le regioni meridionali hanno registrato tassi di infezione molto più bassi, osserva Giordano. Fra l'altro «è stato ipotizzato che il virus circolasse molto prima del lockdown nazionale», quindi l'ipotesi è che gli abitanti del Sud siano protetti da «una specifica costituzione genetica», dotata di "protezioni" che mancano agli abitanti del Nord.
Se così fosse, «l'identificazione di tali determinanti genetici sarebbe cruciale per valutare i livelli di priorità nelle future campagne di vaccinazione, per la gestione clinica dei pazienti e per isolare gli individui a rischio, compresi gli operatori sanitari».
E a chi dovesse obiettare che molti cittadini originari del Sud Italia in realtà vivono al Nord da generazioni, lo scienziato risponde ricordando l'esistenza di "complesse interazioni tra genetica e ambiente.
«Esistono solide basi per pensarlo, ma stiamo aumentando la casistica per arrivare al dato finale», precisa Giordano, che nel 2010 è stato insignito dal Presidente Giorgio Napolitano Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
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