Territorio e AmbienteAgricoltura in Italia, incidenza lavoro irregolare al 24,4%

agricoltura, openpolis, associazione italiana coltivatori, istat

Agricoltura in Italia, incidenza lavoro irregolare al 24,4%

Una media che è il doppio rispetto a quella relativa ad altri settori: i dati emergono da uno studio congiunto OpenPolis e Associazione italiana coltivatori

Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 22 giugno 2023 21:10:49

di Norman di Lieto

Un ritorno al settore primario sarebbe fondamentale per il futuro del nostro Paese: eppure secondo l'ultimo censimento Istat - datato 2020 - le aziende agricole in Italia sono diminuite del 30% in 10 anni.

Nel 2020 sono 1,13 milioni secondo l'ultimo censimento Istat e rispetto al 1982 si sono persi quasi due terzi di tutte le imprese agricole del nostro Paese (-63,8%).

l dati emergono dal report realizzato da Openpolis e Aic, Associazione italiana coltivatori, in occasione del decimo Congresso nazionale di Aic 'Agricoltori per scelta. Ri-generiamo il futuro' che prende il via oggi a Roma.

Nel report inoltre si evidenzia come:

"L'incidenza del lavoro irregolare in agricoltura in Italia si attesta sul 24,4%, il doppio rispetto alla media di tutti i settori (12%). Non solo. Il 5,4 per cento del territorio italiano è a rischio alluvione e le Regioni più esposte sono Calabria (17,1 per cento), Emilia-Romagna (11,6 per cento) e Veneto (10 per cento). Allo stesso tempo però la disponibilità idrica in Italia è diminuita del 20 per cento rispetto al trentennio 1920-1950".

Intanto però il Pnrr ha destinato quasi 5 miliardi al ministero dell'agricoltura.

Secondo il rapporto l'incidenza delle imprese a conduzione familiare è preponderante:

"In Italia il 93% delle aziende è a conduzione familiare, ma cresce l'incidenza del lavoro salariato, spesso saltuario. Il 13,5% delle imprese è guidata da un under 45 e le donne che conducono imprese agricole sono il 31,5%. Anche in agricoltura le giovani donne sono doppiamente penalizzate: guidano appena il 3,6% delle imprese, meno della media Ue (5,7%). Aprire il settore a giovani e donne è un modo per investire nel suo futuro".

Secondo il presidente nazionale di Aic, Giuseppe Santoianni:

''I fenomeni meteorologici estremi che ci colpiscono con crescente frequenza sono campanelli d'allarme sempre più forti di una crisi climatica sistemica che dobbiamo affrontare uniti. Vediamo chiaramente come le agricoltrici e gli agricoltori di tutto il mondo, in Africa come in Emilia Romagna, sono nella prima linea di questo fronte, lottando ogni giorno contro gli effetti della crisi climatica. Per ri-generare il nostro rapporto con la terra dobbiamo ripartire da loro''.

 

Fonte foto: Foto dilumix2004daPixabay e Foto dilumix2004daPixabay

Galleria Fotografica