Tu sei qui: Territorio e AmbienteBalenottera si arena nel porto di Sorrento e muore, Cacace: «Non è colpa di nessuno, evento naturale»
Inserito da (Maria Abate), venerdì 15 gennaio 2021 17:29:37
Una balenottera, ieri pomeriggio, si è arenata nel porto di Sorrento. Ma, nonostante il pronto intervento dei sub della Capitaneria di Porto di Sorrento, l'animale è stato ritrovato esanime.
Il corpo del mammifero (molto grande, circa 20 metri) è stato individuato a circa 12 metri di profondità. Sul posto anche esperti della Stazione zoologica Anton Dorhn oltre che quelli della Capitaneria e dell'Area Marina Protetta. Presente anche il consigliere CDA del Parco, Antonino Maresca.
È stato informato anche il Cert (Cetacean stranding Emergency Response Team), che rappresenta il coordinamento centrale riconosciuto a livello ministeriale nei casi di interventi su grossi cetacei.
«La morte della balenottera è stato un evento, assolutamente insolito per le nostre zone, che ha colpito tutti. Ma bisogna evitare, come spesso accade in casi come questo, esasperazioni e cercare colpevoli», ha detto il Presidente dell'Area Marina Protetta di Punta Campanella Lucio Cacace.
«Sono eventi naturali e si fa il possibile per gestire e aiutare questi animali con tutti i limiti logistici del caso, ma ogni anno circa 300-400 cetacei si spiaggiano lungo le coste italiane», hanno spiegato gli esperti del Cert.
Le cause possono essere diverse tra cui:
Le linee guida di intervento in casi come questo sono chiare:
«L'animale o ce la fa da solo, e molto spesso ci riesce, o purtroppo come capita in alcuni casi, va incontro alla morte», hanno spiegato ancora gli esperti. «L'unica cosa che si può tentare, ma è un intervento molto difficile per animali così grossi come le balene, è cercare di riorientarlo verso le acque più profonde. Una cosa difficilissima anche per i maggiori esperti italiani e mondiali. Nel caso di ieri, anche il poco tempo e il buio, hanno reso tutto più difficile».
La balenottera comune, come altri grandi cetacei, è ben presente nel Golfo di Napoli che infatti, da qualche anno, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, meglio conosciuta con la sigla inglese IUCN, ha ufficialmente riconosciuto come zona "important marine mammal area" (area di importanza per i mammiferi marini).
Questi grossi cetacei seguono rotte migratorie che vanno dalle coste liguri e francesi e passano anche per il nostro Golfo, soprattutto al largo di Ischia.
«Nostro compito deve essere quello di rendere il più vivibile possibile la loro casa, cioè il mare. Non inquinando e disturbando il meno possibile. Ma spesso la natura, a prescindere da noi, fa il suo corso inesorabile e implacabile», ha chiosato Cacace.
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