Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.
Tu sei qui: Territorio e AmbienteTra Niña e Vortice Polare sarà l’inverno più freddo degli ultimi 5 anni? I pareri degli esperti
Scritto da (Maria Abate), lunedì 28 settembre 2020 17:15:13
Ultimo aggiornamento lunedì 28 settembre 2020 17:36:13
L'inverno 2019-20 è stato il più caldo di sempre in Europa, almeno da quando si effettuano le misurazioni. È quanto emerge delle analisi ed elaborazioni di Copernicus, progetto nato su iniziativa dell'Agenzia Spaziale Europa e della Commissione Europea, che elabora miliardi di dati provenienti dalle misurazioni satellitari ma anche di terra tramite navi, aerei e stazioni meteorologiche dislocate in tutto il mondo. Ma non è tutto, per Isac-Cnr, se il 2020 finisse ora sarebbe quello con le temperature più alte di sempre con un +1,25°C rispetto alle medie di lungo periodo.
Per l'inverno 2020-21, invece, ci potrebbe essere un cambio di rotta consistente. A dirlo è il colonnello e meteorologo Mario Giuliacci, che ritiene alta la probabilità che quello che inizia il prossimo 21 dicembre e finisce il 20 marzo 2021 sia il più freddo degli ultimi cinque inverni.
Secondo il meteorologo, «la presenza probabile della Niña potrebbe rendere l'inverno 2020-2021 un po' più freddo di tutte le stagioni invernali dal 2015 al 2019». Ad oggi, infatti, sembrerebbe esserci il 60% delle probabilità che ci sia il fenomeno denominato Niña, ovvero un anormale raffreddamento, al sotto di 0.5°C, delle acque oceaniche del pacifico tropicale tra le coste orientali dell'Australia e quelle del Perù. È vero che le previsioni sul lungo periodo sono molto complesse, ma è stato anche dimostrato che le temperature degli Oceani possono influenzare il clima a livello globale.
A incrementare la tesi di un inverno più freddo, c'è anche il fattore del Vortice Polare, una vasta zona di bassa pressione che staziona in maniera semi permanente sopra il Polo Nord e al cui interno è racchiusa tutta l'aria fredda che si produce continuamente sulla calotta artica e che trova il suo sfogo attraverso i centri depressionari diretti verso Sud e quindi fin sul Mediterraneo (e sull'Italia), portando maltempo e un drastico calo delle temperature.
Secondo il meteorologo Carlo Testa (3b Meteo), «il comportamento del vortice polare non è sempre uguale e le sorti della stagione fredda sono infatti in mano ai suoi movimenti: se è forte e compatto il freddo rimane confinato al Polo Nord, ragion per cui sull'Italia c'è da aspettarsi tempo stabile con alte pressioni e frequenti incursioni d'aria più mite. Tuttavia il Vortice, a volte, può dividersi letteralmente in due o più parti, muovendosi con il suo carico di aria molto fredda ed instabile verso Sud. In questo caso le probabilità che ondate di gelo e neve raggiungano anche la nostra Penisola crescerebbero notevolmente».
Ma da cosa dipende la spaccatura del Vortice Polare? Dall'afflusso di aria decisamente più calda in alta atmosfera, in termine tecnico stratwarming, legato all'assorbimento della radiazione ultravioletta da parte dell'ozono. In seguito allo spaccamento, si forma un'area di alta pressione (con temperature anomale, superiori alla media anche nella troposfera) mentre i due lobi si dirigono verso sud/nord apportando condizioni di maltempo e intenso calo termico. Tale configurazione è stata all'origine delle più intense ondate di gelo che hanno investito il continente europeo (Italia compresa) nel 1929, 1963, 1985, 2018.
Un freddo di cui stiamo avendo l'anticipazione anche in questi giorni di allerta meteo. Secondo "Meteo Giornale", le correnti provenienti dalla Groenlandia trasporteranno numerosi impulsi d'aria fredda direttamente verso l'Italia e si annuncia un ottobre con temperature che sono più tipiche della prima decade di novembre.
(Foto: Fabio Fusco)
Clicca QUI per l'articolo integrale di Giuliacci
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Positano Notizie!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie di Positano Notizie, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank:
Ritorna a Sorrento la Balenoptera physalus, nome scientifico della Balenottera comune ritrovata morta il 14 gennaio scorso, a venti metri di profondità, nel porto di Marina Piccola. Protagonista di un'operazione di recupero senza precedenti, dopo essere stata sottoposta, a Napoli, a una necroscopia durata...
Ieri pomeriggio, tutti i sacerdoti della Costiera Amalfitana hanno reso l'ultimo saluto a Don Bonaventura Guerra, il parroco di Scala deceduto sabato scorso. Aveva compiuto 80 anni appena due mesi fa, il 24 novembre, ma alla fine il male contro cui combatteva da anni ha avuto la meglio. Commosso il messaggio...
Molto spesso le giostre più amate dai nostri figli sono realizzate in plastica che, prima o poi, diventerà inevitabilmente un rifiuto. Quando però queste vengono posizionate a pochi metri dal mare, come spesso accade nei centri costieri, il rischio che una mareggiata porti via tutto è concreto con tanto...
La Provincia di Salerno prosegue i lavori per la messa in sicurezza del tratto della SS 18 che è in gestione provinciale e che attraversa i Comuni di Salerno, Cava de' Tirreni e Vietri sul Mare. "Il tratto in questione - dichiara il Presidente Michele Strianese - è quello che parte dalla località Molina...