AttualitàFamiglie, Federcontribuenti: "Si rinuncia a spendere per cibo e cure mediche"

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Famiglie, Federcontribuenti: "Si rinuncia a spendere per cibo e cure mediche"

In una nota il presidente Paccagnella snocciola i dati che rendono sempre più fragile la situazione economica delle famiglie italiane e chiede al governo di fare qualcosa per scongiurare questa crisi strisciante

Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 18 giugno 2023 18:20:12

È una corsa al 'si salvi chi può'.

L'aumento dei mutui, la crescita dell'inflazione che erode il valore reale degli stipendi (fermi al palo da oltre 30 anni) portano diverse associazioni a lanciare continui allarmi sullo stato di salute dell'economia reale delle famiglie italiane.

A mettere nero su bianco, lo 'stato dell'arte' nel nostro Paese è il presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella che dichiara come:

"Con il nuovo aumento del costo del denaro si stanno mettendo in ginocchio le famiglie e le imprese. Per non parlare dei consumi: già si era tagliato sui consumi non indispensabili ora tagliano sul food e cure mediche non garantite dalla sanità pubblica. Così si rischia una crisi sociale e tutto questo porterà ad una contrazione dei consumi non solo dell'obsoleto (non indispensabile per sopravvivere) ma anche dell'indispensabile per la vita corrente''.

A '(s)confortare lo stesso Paccagnella sono i dati:

"Il 41,3% della popolazione maggiorenne in Italia ha in corso un mutuo o un prestito, ma denuncia tassi d'interesse da usura. Nei bollettini di Bankitalia si parla di costo del denaro vantaggioso, ma è nei prestiti che troviamo tassi di interesse superiori al 12%. Ed inoltre, per il secondo trimestre 2023 sono pari al 6,25% per i mutui ipotecari a tasso fisso; 6,825% per i mutui a tasso variabile; 18% per i prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione; 22% per gli scoperti e il 15,8% per i prestiti finalizzati. Il debito medio procapite da rimborsare è pari a 34.253 euro".

Così con il rincaro del tasso di sconto per Federcontribuenti:

''Esiste il rischio che oltre 120 mila attività commerciali saranno costrette ad abbassare le serrande e oltre 25 mila imprese edili che non riescono a monetizzare i crediti fiscali del superbonus. L'unica industria che resiste è quella che esporta con il 15% dei volumi totali, ma non sarà comunque sufficiente per l'occupazione in Italia.

Che cosa fa il governo per scongiurare questa 'crisi strisciante' che, nonostante il miracolo irripetibile dei fondi 'irreperibili' del Pnrr, può riaffacciarsi da un momento all'altro?

Senza dimenticare che l'Italia è ancora indietro rispetto ad altri paesi Ue per le retribuzioni dei nostri lavoratori''.

 

Fonte foto: Foto diFrantisek KrejcidaPixabay e Foto dicongerdesigndaPixabay

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