Tu sei qui: Economia e TurismoA Venezia banditi i souvenir made in China da San Marco e Rialto, un’idea per Positano?
Inserito da (Maria Abate), venerdì 27 settembre 2019 16:30:56
È di ieri la Delibera di Giunta che bandisce moda low cost o souvenir ‘made in China’ dalle zone più turistiche di Venezia. Il provvedimento è stato preso per «valorizzare il patrimonio culturale e non far perdere alla città antica la sua autentica identità», si legge nel documento. Adesso si attende il sì definitivo del provvedimento da parte della Regione, che - se ci sarà - cambierà l’aspetto dei centri storici.
L'area interessata riguarda Piazza San Marco, Piazzetta dei Leoncini e il Ponte di Rialto, oggi invase da negozietti specializzati in souvenir di basso costo e dubbia provenienza. Quando la delibera andrà in porto le nuove aperture in queste zone potranno riguardare solo precise categorie merceologiche: la moda d'alta gamma, le librerie e le gallerie d'arte, gli antiquari e il design, i preziosi e gli oggetti d'arte e d'antiquariato. L'artigianato artistico esposto in vetrina dovrà essere accompagnato dalla specifica chiara del luogo di produzione, mentre viene confermato il divieto di esporre prodotti sugli stipiti delle vetrine delle porte d'ingresso o di utilizzare espositori esterni per catturare la curiosità dei turisti.
In realtà, la decisione non è una novità a Venezia. Già nel 1989, come si può leggere in un articolo dell’Archivio di Repubblica (clicca qui per leggerlo), l’Amministrazione comunale aveva intrapreso una battaglia contro gli esercizi che rivendevano le gondole di plastica prodotte a Taiwan o le maschere provenienti da Hong Kong, negando licenze commerciali a nuovi negozi di souvenir. Alla ditta che aveva fatto ricorso alla magistratura amministrativa, giudicando l’iniziativa anticostituzionale perché lesiva della libertà di impresa, i giudici avevano risposto che i Comuni possono incidere sulle attività economiche, comprese quelle artigianali, limitandone l'esercizio.
Vincoli che potrebbero dare fastidio ad alcuni commercianti, ma che tutelano il prestigio degli angoli più suggestivi di Venezia e che potrebbero essere presi in considerazione anche dall’amministrazione comunale di Positano, per tutelare la Moda Positano e scongiurare le imitazioni made in China o in India a basso costo.
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