Tu sei qui: Flusso di CoscienzaConflitto in Ucraina: tra rischio e paura
Inserito da (Admin), lunedì 21 febbraio 2022 09:09:47
di Mafalda Bruno
C'è un poco di confusione su questa guerra incombente che ormai occupa gran parte del mondo dell'informazione, a tal punto che il Covid, dopo due anni che l'ha fatta da padrone sui telegiornali e giornali, ora è stato declassato a notizia di seconda categoria. C'è chi ritiene un possibile conflitto una cosa assurda e improbabile a realizzarsi ai giorni nostri e poi... diciamola tutta, siamo così lontani dalla Russia che figuriamoci se può succedere qualcosa qui da noi.
Lungi dallo spegnere questi pensieri ottimistici e senza atteggiarci ad esperti di strategia bellica internazionale, abbiamo comunque provato a fare un riassunto delle puntate, precedenti ed attuali, della situazione in cui ci troviamo anche noi (eh sì!) in questo pasticcio che rischia di sfociare sul serio in un conflitto.
Partiamo dal fatto che i tentativi di dialogo da parte dei leaders europei con Putin, finora sono stati un buco nell'acqua. Il Presidente russo ha ricevuto i capi di stato e li ha posizionati a debita distanza anche come sedie e/o poltrone, segno inequivocabile di nessuna cordialità e/o inclinazione ad un dialogo distensivo.
Quindi se da una parte c'è il Putin che siamo abituati a vedere, un leader fermo, deciso, freddo, che va dritto per la sua strada (giusta o sbagliata che sia) il quale è comunque amato dal suo popolo, prova ne sia la sua rielezione arrivata al quarto mandato, dall'altra c'è il mite, e siamo gentili nel giudizio, Biden che deve recuperare il consenso in USA miseramente scivolato verso il basso a tal punto da far quasi rimpiangere Trump, che è tutto dire.
L'oggetto del contendere è l'Ucraina, che ha dichiarato di voler far parte della NATO e staccarsi in maniera stabile dalla spada di damocle russa che incombe su di essa da lustri immemori. E benchè dalla NATO stessa sia venuta la notizia che l'entrata dell'Ucraina non sia proprio presa in considerazione, tanto è bastato a Putin per tirare fuori gli artigli e imporre l'altolà all'Ucraina.
Questa, in sintesi, forse banale ma reale, la vicenda a cui stiamo assistendo. Non senza registrare però che le violazioni contro il cessate il fuoco sono al momento oltre 1.500 soprattutto nelle regioni di confine del Donbass e del Donetsk.
E mentre i paesi europei stanno operando per l'immediato rientro dei propri cittadini residenti in Ucraina, interi villaggi e paesi (uomini donne e bambini, anziani e malati) stanno lasciando in fretta e furia le loro case con poche cose messe in una valigia, una vita in valigia, a bordo di pullman e verso una destinazione ignota ed incerta. Non sanno dove li porteranno.
Si, noi siamo lontani dalla Russia, ma c'è già chi sta pagando un prezzo altissimo in termini di disumanità e violazione dei diritti umani e civili.
Sì, siamo lontani dalla Russia, ma già truppe di soldati sono costrette a combattere una guerra, non richiesta né voluta, con armi spianate e sotto un freddo polare.
Sì, siamo lontani dalla Russia, ma il pensiero non può non andare al rischio terribile che anche noi, benchè lontani, stiamo correndo ovemai ci venisse chiesto di schierarci o meno a favore dell'indipendenza ucraina.
"Io sono qui per provare qualcosa in cui credo: che la guerra è inutile e sciocca, la più bestiale prova di idiozia della razza umana. Io sono qui per spiegare quanto è ipocrita il mondo che si esalta per un chirurgo che sostituisce un cuore con un altro cuore, e poi accetta che migliaia di creature giovani, col cuore a posto, vengano mandati a morire, come vacche al macello, per la bandiera." (Oriana Fallaci)
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