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Tu sei qui: Salute e BenessereCoronavirus, cos’è il valore R0 («erre con zero») e perché dev’essere inferiore a 1
Scritto da (Maria Abate), martedì 31 marzo 2020 15:38:36
Ultimo aggiornamento martedì 31 marzo 2020 15:38:36
Il valore R0 è il "numero di riproduzione di base", in parole povere il tasso di contagiosità di un virus. In Lombardia prima della chiusura è arrivato anche a Ro=4, in pratica una sola persona arrivava a infettarne quattro.
Di base il Covid-0 ha Ro=2, spiega l'Istituto Superiore di Sanità, ossia una persona ne contagia due. Ma il valore R0 varia nel tempo. Una popolazione più addensata ha un valore R0 più alto; nel calcolarlo conta anche quante persone si incontrano, per quanto tempo, quanto a lungo.
Ecco perché l'importanza del distanziamento sociale imposto dai decreti governativi. Più a lungo stiamo distanti più il valore R0 si abbassa e più il Coronavirus viene debellato definitivamente.
«Per interrompere la circolazione del virus dobbiamo scendere al di sotto di un contagiato per persona positiva e ancora non siamo a quel livello. Dal punto di vista matematico sarà possibile ritenere di averla avuta vinta contro il coronavirus soltanto quando il valore dell'R0 sarà inferiore a 1», ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.
L'obiettivo matematico è fare scendere il valore di R0 sotto 1, perché se R0 fosse - ad esempio - a 0,7, una persona non contagerebbe più nessuno.
Per questo, il Consiglio dei Ministri che si riunirà prima del 3 aprile decreterà una serrata totale fino a Pasqua, indicando poi il percorso da seguire in base all'evoluzione dell'epidemia. Soltanto a fine aprile, quando il R0 dovrebbe scendere sotto l'1, si potrà valutare quali altre attività far ripartire, lasciando in fondo alla lista delle riaperture i luoghi dove maggiore è l'affollamento.
«Nella riunione del Comitato tecnico scientifico è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua. Il governo si muoverà in questa direzione», ha annunciato il Ministro della Salute Roberto Speranza.
Ma anche quando l'emergenza sarà finita non si tornerà subito alla normalità. I locali, ad esempio, dovranno avere requisiti ben precisi: la distanza tra i clienti dovrà essere sempre di almeno un metro e grande attenzione sarà dedicata agli impianti di aereazione che dovranno garantire una purezza degli ambienti.
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