Tu sei qui: Storia e StorieBusto Arsizio, 80° anniversario della deportazione della commissione interna della Ercole Comerio /foto
Inserito da (Admin), sabato 20 gennaio 2024 17:38:44
Durante la guerra, molte aziende italiane avevano delle commissioni interne, ovvero organi rappresentativi dei lavoratori, che spesso erano collegati a movimenti antifascisti o di resistenza. Con l'avanzata delle truppe naziste e la collaborazione del regime fascista di Mussolini, molti di questi militanti e lavoratori furono perseguitati, arrestati e, in alcuni casi, deportati nei campi di concentramento.
Il 10 gennaio 1944, la Commissione Interna della ditta Ercole Comerio di Busto Arsizio fu vittima di una retata nazista. Questo evento si inserisce in un periodo di forte agitazione operaia nel Nord Italia, aggravata dalla miseria causata dalla guerra. Gli operai delle aziende, compresa la Ercole Comerio, erano in sciopero e chiedevano miglioramenti delle condizioni di vita e di lavoro.
La retata alla Ercole Comerio avvenne in seguito a uno sciopero organizzato dai lavoratori contro il regime nazi-fascista. In particolare, chiedevano aumenti salariali, compensi per le ore sacrificate durante gli scioperi, e la distribuzione di beni essenziali come viveri, vestiti e scarpe. Le autorità tedesche, desiderose di riprendere rapidamente la produzione nelle fabbriche per sostenere lo sforzo bellico, decisero di intervenire con arresti e deportazioni. Azioni criminali che miravano a spezzare il legame tra i capi delle Commissioni Interne e la massa dei lavoratori.
Durante la retata, alcuni lavoratori della Comerio, tra cui Vittorio Arconti, Giovanni Ballarati, Arturo Cucchetti, Ambrogio Gallazzi, Alvise Mazzon, Bruno Raimondi, Rodolfo Mara, Luigi Caimi, e Melchiorre Comerio, furono arrestati. A parte Melchiorre Comerio, che fu rilasciato, gli altri furono deportati nel campo di sterminio di Mauthausen. Arconti, Gallazzi e Cucchetti non fecero mai ritorno a casa, mentre Mazzon morì poco dopo la fine del conflitto a causa degli stenti subiti nel campo.
Questo evento rappresenta una delle pagine più buie della storia di Busto Arsizio e sono oggetto di commemorazione per ricordare il sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà e per nutrire i valori democratici emersi dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale e dei regimi totalitari nazisti e fascisti.
A ricordarlo oggi, durante le celebrazioni ufficiali, il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli con l'intervento dell'Onorevole Mariapia Garavaglia e il Presidente ANPI sez. Busto Arsizio Liberto Losa.
Foto: Sergio Aresi
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