Territorio e AmbienteBalneari, il Consiglio di Stato boccia la proroga delle concessioni

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Balneari, il Consiglio di Stato boccia la proroga delle concessioni

La sentenza accoglie il ricorso contro la decisione del comune di Manduria di prorogare fino al 2033 le concessioni demaniali marittime

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 11 marzo 2023 07:48:57

Il Consiglio di Stato ha bocciato la proroga delle concessioni ai balneari del governo Meloni. La sentenza accoglie il ricorso contro la decisione del comune di Manduria di prorogare fino al 2033 le concessioni demaniali marittime.

"Il Consiglio di Stato non vuole che si applichino le norme sulle concessioni balneari che abbiamo inserito nel Milleproroghe. Nessuna sorpresa, già nel 2021 i giudici avevano detto che avrebbero considerato inefficaci nuove proroghe. Noi però rivendichiamo quello che abbiamo scritto, perché il compito di fare le leggi spetta al Parlamento, non alla magistratura". Lo afferma il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (Lega).

"A maggior ragione adesso, il governo deve accelerare sulla mappatura delle coste, così potremo dimostrare una volta per tutte che le concessioni balneari non rientrano nella Bolkestein. Questa è la battaglia politica che la Lega si è sempre intestata e invitiamo anche gli alleati di governo a fare altrettanto, come tutti insieme avevamo promesso in campagna elettorale", chiosa Centinaio.

"La decisione del Consiglio di Stato ammonisce il Governo italiano ricordando che non si gioca con le direttive europee e la Costituzione. Le direttive europee non possono essere disattese e non applicate e le proroghe non possono essere autorizzate dalle singole amministrazioni locali. Questa è una dura sconfitta del governo Meloni che si è battuto in difesa dei privilegi di chi paga allo Stato, come ad esempio nel caso del Twiga , solo 20 mila euro a fronte di un fatturato che si aggira intorno ai 4 milioni di euro l'anno". Così in una nota Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra. "Ricordiamo - prosegue - che lo Stato incassa soltanto 107 milioni di euro anno dalle concessioni balneari, mentre il fatturato complessivo è di 7 miliardi di euro, con un tasso di evasione altissimo. Nel corso degli anni troppe spiagge italiane sono state trasformate da 'lungomari' in 'lungomuri', che chiudono la possibilità di poter vedere il mare, per causa della privatizzazione e cementificazione: tra tutti uno dei casi più emblematici è quello di Ostia. È dal 2010 che la Destra tenta di disapplicare la direttiva Bolkestein, ma con la decisione di oggi è una vittoria per un'Italia che non deve essere fondata sui soliti privilegiati".

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