Tu sei qui: CronacaNapoli, la lite tra ristoratrice e turisti israeliani finisce in Procura. Spunta un precedente a Bari
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 6 maggio 2025 16:50:43
La vicenda della lite avvenuta nel ristorante "La Taverna a Santa Chiara", nel centro storico di Napoli, finisce in Procura. Protagonisti dell’episodio sono due turisti israeliani in vacanza in Italia, che la mattina del 4 maggio hanno sporto denuncia presso i carabinieri del nucleo operativo di Napoli Centro, accusando la titolare del locale, Nives Monda, di comportamenti discriminatori legati alla loro nazionalità.
Secondo quanto riportato nella querela, la coppia - dopo aver chiesto un menù in inglese e avviato una conversazione con un'altra famiglia di turisti spagnoli – sarebbe stata oggetto di accuse verbali pesanti da parte della ristoratrice, che avrebbe affermato che «i sionisti e gli israeliani non sono ben accetti a Napoli» e che «non volevano i loro soldi». La coppia, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, ha formalizzato la loro denuncia presso i carabinieri del nucleo operativo di Napoli Centro la mattina del 4 maggio.
Diversa la versione di Monda, che nega ogni riferimento alla religione o nazionalità dei clienti, dichiarando di aver parlato solo di "sionismo", annunciando l’intenzione di presentare una controdenuncia dopo essere stata vittima di una campagna d’odio mediatica, con gravi ripercussioni personali e familiari.
L’assessora al Turismo del Comune di Napoli, Teresa Armato, ha incontrato i due turisti e ha diffuso una nota in cui esprime «dispiacere e amarezza» per la vicenda: «Napoli non può essere percepita come una città antisemita. Il dialogo deve prevalere sull’odio». Armato ha anche dichiarato di essere pronta a incontrare la ristoratrice per ascoltare anche la sua versione.
Nel frattempo, come scrive Repubblica, un’associazione pacifista barese, Donne in nero, ha segnalato un episodio simile avvenuto lo scorso 26 aprile, in cui la stessa turista israeliana avrebbe provocato verbalmente le attiviste durante una manifestazione per la pace.
«E' passata anche da Bari e durante il nostro #donneinnerobari il 26 aprile si è fermata davanti a noi e iniziato a provocare apostrofandoci con offese e parolacce. Ci ha chiamate terroriste e amiche di Hamas" - si legge in un post sulla pagina Facebook di Donne in nero Bari -Noi abbiamo mantenuto il silenzio ma non è servito a fermarla. Lo schema è lo stesso: lei provoca e il marito riprende col telefono».
La vicenda, dunque, resta complessa e delicata, in un momento in cui il conflitto in Medio Oriente continua a suscitare forti reazioni anche fuori dai confini geografici del conflitto.
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