Tu sei qui: PoliticaUe, Tajani: "Incarico a Di Maio? Non è proposta di questo governo, ma di quello precedente"
Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 18 novembre 2022 19:54:56
Manca ancora il via libera di Josep Borrell, l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera alla nomina dell'ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio - che come scritto ieri sera dal nostro giornale - ha buone chance di diventare il nuovo rappresentante speciale dell'Ue per il gas nel Golfo Persico.
Sin da oggi il ping - pong tra Bruxelles e Roma è stato continuo: prima la portavoce della Commissione Europea Nabila Massrali, durante il briefing con la stampa a Bruxelles aveva dichiarato:
"In base al Trattato, l'Alto Rappresentante" Josep Borrell "è il solo ad avere il potere di iniziativa" per nominare un inviato speciale dell'Ue per il Golfo Persico, carica per la quale è in lizza l'ex ministro degli Esteri LuigiDi Maio, dopodiché "ci sono discussioni a livello di Consiglio. E' in Consiglio che si decide". Lo dice la portavoce della Commissione Europea Nabila Massrali, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.
E aveva anche tenuto a precisare:
"La Commissione Europea non commenta mai le speculazioni sui media. Il processo di selezione dell'inviato speciale europeo nel Golfo Persico è in corso e, una volta che sarà completato, annunceremo la nomina".
La procedura per questa posizione e' prevista dall'articolo 33 del Trattato dell'Unione europea: "Il Consiglio, su proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, può nominare un rappresentante speciale con un mandato per problemi politici specifici. Il rappresentante speciale esercita il mandato sotto l'autorità dell'alto rappresentante".
Nella pratica, Borrell propone al Consiglio degli Affari esteri (che riunisce i 27 ministri degli Esteri) la creazione dell'incarico per seguire problemi specifici o interessi particolari. In questo caso riguarderà la questione energetica con la fornitura di gas e petrolio dai Paesi della regione, i rapporti con l'Iran e la crisi nello Yemen.
Ma dal governo Meloni arrivano i 'distinguo':
"Non è la proposta di questo governo, ma di quello precedente" così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo all'ANSA sull'ipotesi che LuigiDi Maio possa essere incaricato come inviato Ue per il Gas nel Golfo.
Ma è ancora una volta Maurizio Gasparri a mettere il dito nella piaga:
"Nella nota attribuita a fonti UE sull'eventuale incarico diDi Maio come inviato speciale si rileva che le proposte provengono dai governi. Mi auguro che il governo Meloni chiarisca che non può essere certamente in questa fase, con un nuovo governo, Di Maio ad essere designato dall'Italia, non avendo i requisiti, le caratteristiche e soprattutto la preparazione per un incarico così delicato. Se la designazione è stata fatta dal governo precedente, cioè sarebbe stata una sorta di auto candidatura visto il ruolo che lo stessoDi Maio ricopriva, basta dire che non è più condivisa dal governo attuale e in ogni caso questa vicenda va conclusa. C'è un governo nuovo in carica che ha tutto il diritto di modificare eventuali designazioni del governo precedente". Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.
Anche la Lega si fa sentire con i deputati Paolo Formentini e Simone Billi rispettivamente, vicepresidente e capogruppo in commissione Affari esteri della Camera che in una nota dichiarano:
"L'Ue faccia subito chiarezza sulla candidatura di Di Maio all'incarico di Inviato Speciale europeo nel Golfo Persico. Chi l'ha indicato e in base a quali criteri?
Sulle modalità di selezione delle personalità da destinare a missioni cosi' delicate in tema di energia e gas, a nome e per conto dell'intera Unione Europea, non ci possono essere opacità. Sull'adeguatezza delle competenze dell'ex titolare della Farnesina esprimiamo forti perplessità. Per queste ragioni abbiamo presentato un'interrogazione al ministro Tajani".
La via per la 'resurrezione' politica di Di Maio non sembra dunque lastricata di buone intenzioni.
Fonte foto: pagina Facebook Antonio Tajani e Maurizio Gasparri
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