Tu sei qui: Storia e StorieFamiglia finlandese fugge da Siracusa, la mamma: «Sistema scolastico povero, mio figlio sa l'inglese meglio dell'insegnante»
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 10 gennaio 2023 12:06:06
Elin Mattsson, pittrice finlandese e madre di quattro figli (di 15, 14, 6 e 3 anni) ha deciso di lasciare Siracusa, dove si era trasferita solo lo scorso agosto.
Attratta dal clima mite, la donna, complice la possibilità di lavorare in smart working insieme al marito, era entusiasma della nuova avventura, ma, dopo pochi mesi, ha deciso di abbandonare l'isola e fare ritorno in Spagna, dove la famiglia aveva già vissuto in passato. Con lei, ovviamente, sono partiti anche marito e figli.
Ma quali sono i motivi che hanno spinto la donna a lasciare l'Italia? E' stata lei stessa a rivelarlo, attraverso una lettera aperta al giornale online "Siracusa News", in cui ha espresso tutti i punti di criticità riscontrati dai suoi figli nelle scuole italiane. "Volevamo sperimentare il vostro clima e la vostra cultura fantastici, ma purtroppo il nostro soggiorno non è andato come previsto. Il sistema scolastico è così povero. I miei dubbi sono iniziati dal primo giorno che ho messo piede a scuola per l'iscrizione: il rumore delle classi era così forte che mi chiesi come diavolo fosse possibile concentrarsi con quel frastuono. Il mio bambino di sei anni mi ha detto: "Mamma urlano e picchiano sul tavolo". Il 14enne ha aggiunto: "Sì, è pazzesco che usino il fischietto e urlino", e poi: "Conosco l'inglese meglio dell'insegnante di inglese stesso". Cosa avrei dovuto fare?".
"In Finlandia, gli studenti hanno una pausa di 15 minuti tra una lezione e l'altra, e lasciano l'aula per giocare insieme nel giardino/patio", mentre in Italia "la giornata scolastica si trascorre sulla stessa sedia dalla mattina fino a quando non si ritorna a casa". "In Finlandia i bambini (7-12 anni) vanno a scuola da soli; usano la bicicletta o vanno a piedi e se abitano a più di 5 km dalla scuola possono andare con il taxi/bus della scuola. Pranzano a scuola, poi tornano a casa da soli quando la giornata scolastica è finita. In Spagna avevano bambini più grandi che stavano agli incroci con luci al neon e fermavano il traffico la mattina e il pomeriggio quando i più piccoli attraversavano".
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