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Tu sei qui: Storia e StorieSud Italia sempre più povero rispetto al Nord, alle origini della questione meridionale
Scritto da (Maria Abate), giovedì 30 gennaio 2020 16:23:54
Ultimo aggiornamento giovedì 30 gennaio 2020 16:23:54
Il Mezzogiorno si allontana ancora dal Centro-Nord sotto il profilo dell'occupazionale e nel 2019 è entrato in recessione. A dirlo il Rapporto Svimez, che sottolinea che è tornato ad allargarsi il gap occupazionale tra Sud e Centro-Nord: «nell'ultimo decennio è aumentato dal 19,6% al 21,6%: ciò comporta che i posti di lavoro da creare per raggiungere i livelli del Centro-Nord sono circa 3 milioni». E il Reddito di Cittadinanza, se da un lato è stato un aiuto prezioso per i disoccupati, dall'altro non ha contribuito a incrementare il lavoro al Sud.
Ma il Sud è sempre stato più indietro rispetto al Nord? Il giornalista e scrittore Pino Aprile spiega che l'unificazione dell'Italia fu una guerra non dichiarata ad un Sud più ricco (le prime fabbriche e le banche garantivano al Mezzogiorno il 67% della ricchezza totale del paese) e che lo Stato, oggi, a parità di popolazione, garantisce meno ammortizzatori sociali e meno investimenti rispetto al Nord. Il tutto si traduce in una disparità drammatica tra i servizi per i cittadini settentrionali e meridionali.
Una volta compiuta l'Unità d'Italia, il pesante sistema fiscale e la rigida burocrazia piemontese mirarono a neutralizzare la concorrenza locale alle industrie del Nord, determinando una grave crisi per le manifatture tessili del Salernitano e per i cantieri napoletani. L'industrializzazione non era un destino già segnato per il Nord: senza quel particolare intervento pubblico le autonome capacità degli imprenditori e le "qualità" di quei territori non lo avrebbero di per sé garantito. Inoltre, subito dopo l'annessione, le cospicue riserve auree del Banco delle Due Sicilie vennero riversate nelle casse piemontesi per ripagare le spese di guerra.
L'intero Sud Italia, intanto, è interessato dal fenomeno del brigantaggio, che scuote soprattutto le zone interne e che trascina il Mezzogiorno in una vera e propria "guerra civile". Ad aggravare il tutto l'emigrazione, a partire dagli anni Ottanta dell'Ottocento, dei meridionali verso le Americhe.
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